Fotovoltaico, un’azienda su cinque rischia la chiusura

Fotovoltaico, un’azienda su cinque rischia la chiusura

Non sono confortanti i dati emersi da una recente indagine svolta da Italia Solare per capire quanto abbia influito il periodo di contenimento sul settore del fotovoltaico.

Al questionario somministrato dall’associazione hanno risposto circa 500 operatori del settore (installatori di impianti fotovoltaici, progettisti, distributori, produttori di materiali, EPC, operatori O&M e sviluppatori di impianti). Ebbene, uno su cinque ha detto che la propria azienda rischia la chiusura o il fallimento, il 32% ha registrato una contrazione dell’attività  tra il 75 e il 100%, mentre il 40% tra il 25 e il 74% e il restante 29% dice che la contrazione degli ordini è arrivata fino a un quarto del valore rispetto all’anno precedente.

Per questo 2020 il 70% degli intervistati stima un calo delle commesse tra il 25 e il 75%, mentre cala la percentuale (5,2%) di chi prevede una contrazione del proprio business di oltre il 75%. Per quanto riguarda l’impatto sui dipendenti il 72% afferma che ci sarà  una riduzione fino al 25% del numero degli occupati, mentre il 16% prevede una contrazione fino al 50%, il restante 12% stima una riduzione tra il 50 e il 100% dei propri lavoratori.

Per superare la crisi gli operatori chiedono con massima urgenza interventi per stimolare il rilancio del settore, quali: lo sblocco degli iter autorizzativi di nuovi impianti fotovoltaici a partire da quelli a terra associati ad attività  agricole; la partenza delle comunità  energetiche; la riattivazione della cessione del credito con modalità  attente alla tutela di artigiani e piccole imprese, oltre all’agevolazione (lato autorizzazioni e GSE) del revamping e repowering degli impianti esistenti. Un nodo cruciale resta sempre la burocrazia che è un forte ostacolo, cosଠcome le procedure richieste dal GSE che più che un freno dovrebbe essere un ausilio allo sviluppo del settore fotovoltaico”.