23 Ott Forniture gas, tutto sotto controllo, sul TAP altri approfondimenti; in calo il prezzo del greggio
Rispondendo ad una interrogazione sul TAP, il gasdotto che trasporterà gas naturale dalla regione del Mar Caspio in Europa e che risulta completato per l’80%, il sottosegretario al Mise ha chiarito alcune questioni.
Innanzitutto ha rassicurato sulle attività di controllo del Ministero “anche quest’anno sono stati analizzati gli scenari di copertura della domanda di gas naturale per il prossimo inverno, riferiti a diverse ipotesi. In particolare, si è tenuto conto della riduzione di capacità di trasporto al punto di ingresso nella rete di trasporto nazionale di Passo Gries, in conseguenza della messa fuori servizio di una delle due linee del gasdotto tedesco TENP, di collegamento tra Olanda, Belgio e Svizzera avvenuta lo scorso anno; è stato esaminato lo scenario di freddo « normale » (corrispondente alle condizioni medie negli ultimi 20 anni) e di freddo « eccezionale »; inoltre, al fine di verificare la sicurezza del sistema anche nel caso di interruzione di uno dei punti di ingresso del gas – ovvero lo « scenario N-1 » – si è testata la capacità del sistema di soddisfare la domanda anche nel caso di interruzione delle forniture di gas russo.
Al fine di far fronte a eventuali possibili picchi di domanda, è stata quindi avviata la misura del peak shaving con GNL, che prevede l’utilizzo di un carico di GNL preventivamente stoccato nei serbatoi dei terminali di rigassificazione italiani come sostegno alle necessità di punta del sistema.
Per quanto riguarda l’allineamento dei prezzi del gas italiani alla media europea, si tratta di un fenomeno strutturale, legato principalmente ai costi e alle modalità di gestione della capacità di trasporto dei gasdotti che collegano l’Italia ai mercati liquidi del nord Europa, fenomeno che potrà essere ridotto attraverso un miglioramento del rapporto domanda/offerta sul mercato italiano.
Infine, in merito alla TAP, ha precisato che non si sta procedendo all’accelerazione dei lavori bensଠil Governo sta completando gli approfondimenti relativi agli aspetti economici e ambientali dell’opera stessa.
Buone notizie invece per le quotazioni del greggio, settimana scorsa il Brent ha infatti chiuso a circa 80 $/b, il WTI poco sopra i 69 $/b e il paniere OPEC a 78,15 $/b. Il calo è stato imputato all’aumento delle scorte di greggio targate Usa e alla distensione nei rapporti diplomatici tra questi e l’Arabia Saudita.