
28 Gen FOCUS: Piano Nazionale Integrato Energia e Clima, sfida per un sistema migliore
La strada verso una maggiore sostenibilità energetica, economica ed ambientale del nostro sistema passa per la definizione di norme e misure che fissino dove vogliamo arrivare, quando ed in che modo.
Uno di questi è il cosiddetto Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) 2030 la cui realizzazione, come già approfondito in un nostro precedente articolo, si ritiene propedeutica alla costruzione, a livello europeo, di una vera e propria “Unione dell’Energia” per conseguire traguardi sempre più ambiziosi di efficienza, sicurezza energetica e competitività .
Dopo l’approvazione a fine 2019 da parte della Conferenza Unificata, la versione definitiva del documento è stata resa nota nei giorni scorsi, confermando obiettivi già fissati nelle versioni precedenti ma allo stesso tempo mostrando delle differenze: innalzato il target su quota di fonti rinnovabili nei consumi finali lordi di energia nei trasporti (ora al 22%), sulla diffusione delle auto elettriche pure (4 milioni, contro l’iniziale 1,6 milioni), sul tema decarbonizzazione che, se da un lato viene confermato che si intende raggiungere entro il 2025, dall’altro viene dichiarato esplicitamente che tale politica è perseguibile se verranno programmati e realizzati i necessari interventi, con azioni utili a velocizzare e dare maggiore certezza sulle tempistiche del processo.
Si prevede inoltre un maggior risparmio energetico cumulato al 2030 di 57,44 Mtep rispetto al target fissato a 51,4 Mtep. Per raggiungere tale risultato è stato però rivisto al ribasso il contributo offerto dai certificati bianchi, passati da 15,02 a 12,3 Mtep. Il Governo però “crede” ancora in tale meccanismo tanto è vero che “continuerà il processo di aggiornamento e potenziamento dei Certificati Bianchi nell’ottica della semplificazione, e dell’ottimizzazione delle metodologie di quantificazione e riconoscimento del risparmio energetico, della riduzione dei tempi per l’approvazione, l’emissione e l’offerta dei titoli sul mercato”.
Da alcune associazioni sono giunti pareri negativi riguardo ai contenuti del piano, giudicato troppo poco ambizioso sotto il profilo degli obiettivi di efficienza energetica e utilizzo di fonti rinnovabili elettriche, troppo vago su alcune date e su strumenti da utilizzare per dare una svolta al contesto, poco “coraggioso” nella lotta alla decarbonizzazione nel nostro Paese.
A livello di Stati membri, risultano ancora mancanti all’appello alcuni Piani e Strategie di lungo termine (tra queste ultime, anche quella italiana). Una volta raccolti tutti i documenti, si procederà con le analisi e valutazioni finali da parte della Commissione Europea, per rispettare l’avvio della loro attuazione fissata al 01 gennaio 2021. Dal momento che nei prossimi mesi verranno probabilmente rivisti i target complessivi rispetto ad efficienza ed energie rinnovabili alla luce del Green Deal, aspettiamoci dunque nel corso del 2020 ulteriori novità .
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