FOCUS: Piano di Resilienza, presentata la nuova metodologia

FOCUS: Piano di Resilienza, presentata la nuova metodologia

Terna, Rse, e Arera, hanno presentato la nuova metodologia per il Piano di Resilienza della rete elettrica nazionale, con l’obiettivo di incrementare la sicurezza, l’affidabilità  e la sostenibilità  delle infrastrutture energetiche strategiche per il Paese, esposte frequentemente a fenomeni climatici estremi sempre più intensi ed estesi.

Negli ultimi 40 anni sono aumentati gli eventi naturali considerati rilevanti e che hanno interessato anche l’Italia.

Viste le indicazioni di Arera espresse nella Delibera 64/2021, Terna ha avviato una consultazione (di cui avevamo dato notizia) volta a raccogliere i pareri su una “metodologia innovativa per la stima degli indicatori di resilienza al fine di individuare gli interventi utili a minimizzare la vulnerabilità  delle infrastrutture sottoposte agli eventi climatici estremi a beneficio della sicurezza del servizio elettrico e del territorio per imprese e cittadini”.

Nello specifico, lo studio “si compone di 3 principali linee guida – che analizzano la frequenza e l’estensione degli eventi climatici estremi, il loro impatto sulle infrastrutture di rete e un’analisi della tipologia di asset interessati – e individua una serie di interventi specifici per minimizzare il rischio di interruzione del servizio elettrico.

Tra gli interventi principali ci sono azioni preventive per diminuire l’esposizione degli impianti a eventi meteorologici severi; soluzioni per ridurre il tempo di ripristino degli asset a seguito di disservizi; attività  di monitoraggio predittive per anticipare situazioni meteo critiche con impatto sulle reti.

Terna ha già  pianificato la realizzazione di nuove linee in cavo interrato, il potenziamento, l’interramento o il rifacimento a seconda delle esigenze di elettrodotti esistenti, interventi puntuali di mitigazione del rischio, come per esempio l’installazione di dispositivi anti-rotazionali per prevenire la formazione dei cosiddetti manicotti di ghiaccio sui conduttori, l’implementazione di piani di emergenza con strumenti e attrezzature a supporto del ripristino del servizio, quali mezzi speciali e gruppi elettrogeni.

Infine, modelli previsionali per un sempre più dettagliato e preciso monitoraggio delle infrastrutture tramite l’utilizzo di innovativi sensori, IoT e analisi dei big data”.