19 Mag FIPER chiede di puntare su biomasse e biogas e di riconoscere alcune agevolazioni per il comparto rappresentato
Il 15 maggio si è svolta l’assemblea annuale di FIPER (Federazione Italiana Produttori di Energia Rinnovabile). Ripercorriamo per punti alcuni passi della relazione introduttiva del suo Presidente, che ritiene prioritario favorire le biomasse e il biogas per raggiungere gli obiettivi al 2030.
La pandemia ci ha insegnato che l’energia è un elemento strategico e fondamentale, la sicurezza di approvvigionamento dell’energia in Europa deve necessariamente riorientarsi verso le fonti rinnovabili disponibili all’interno del mercato unico e verso l’ottimizzazione dei consumi. Francia, Germania e Spagna prevedono un incremento dell’impiego delle bioenergie al 68% rispetto al 30% previsto dall’Italia al 2030. àˆ quindi verosimile immaginare che la quota di produzione di energia rinnovabile derivante dalle bioenergie possa e debba tendere a raggiungere anche in Italia i valori del 50-60% al 2030, in considerazione anche del significativo impatto occupazionale che questa filiera apporta a livello europeo.
FIPER ha rimarcato che senza l’apporto di biomasse/biogas, che hanno il pregio di essere fonti programmabili, è impensabile conseguire l’obiettivo del 30% di produzione da FER al 2030. àˆ quindi indispensabile ed urgente per il comparto garantire una continuità di esercizio per gli impianti esistenti a fine incentivazione in considerazione degli importanti benefici ambientali e industriali collegati conseguiti e conseguibili. In Italia è presente un parco di 850 MW elettrici e 1150 MW termici da bioenergie che fornisce un contributo rilevante alla produzione elettrica, termica e frigorifera da FER, strettamente collegato alle rispettive filiere di approvvigionamento della biomassa e della componentistica.
FIPER ha proposto al Governo di riconoscere l’IVA agevolata al 5% per i clienti allacciati alle reti di teleriscaldamento (TLR) a biomassa e di ripristinare il valore originario del credito di imposta a essi riconosciuto (+15%), attraverso l’inserimento di queste misure nei decreti attuativi collegati al decreto Legge “Cura Italia”.