FERMO TOTALE DEL NORDSTREAM

FERMO TOTALE DEL NORDSTREAM

Dopo tre giorni di manutenzione preventiva il gasdotto Nordstream ferma le forniture.

Dopo tre giorni di “manutenzione preventiva” il fermo totale del gasdotto Nord Stream 1. Il blocco per manutenzione ha comportato all’Italia  una  riduzione  delle  forniture  da 27 a 20 mln mc/giorno. Il blocco proseguirà “fino a quando non saranno eliminati i difetti sul funzionamento delle apparecchiature”, ha annunciato Gazprom. L’annuncio  del  colosso  moscovita  arriva  a  poche ore dalle dichiarazioni di Ursula von der Leyen:  “credo  fermamente  che  sia  arrivato  il  momento di fissare un tetto massimo al prezzo del gas russo diretto in Europa”, ha dichiarato la  presidente  della  Commissione  Ue  scatenando  l’immediata  reazione  di  Mosca.   Secondo le parole del vice-presidente del Consiglio di sicurezza della Federazione russa, Dmitry Medvedev, il  gas  russo “non ci sarà in Europa se la Ue deciderà di introdurre un price cap”, ha avvertito. Non manca la posizione chiara e univoca dei ministri delle Finanze del G7 “Confermiamo la nostra intenzione politica comune – si legge nella dichiarazione finale – di attuare  un  divieto  globale  al  trasporto  marittimo  di  greggio di origine russa e prodotti petroliferi a livello globale”, salvo che questi “siano acquistati a un prezzo pari o inferiore al massimale determinato dall’ampia coalizione di Paesi che aderiscono”. I ministri invitano quindi “tutti i Paesi a fornire input  sulla  progettazione  del  limite  di  prezzo”,  precisando  che  il  livello  iniziale  sarà  “basato  su  una  gamma  di  input  tecnici  e  sarà  deciso  dall’intera  coalizione  prima  dell’attuazione  in  ciascun  Paese”.  Il  cap  sarà  poi  “comunicato  pubblicamente in modo chiaro e trasparente”. Saranno inoltre sviluppati “mirati meccanismi di mitigazione per garantire i paesi vulnerabili”. La   dichiarazione   prevede   l’impegno   “a   lavorare  con  urgenza  alla  finalizzazione  e  all’attuazione  di  questa  misura”.  Anche  per  il  cap  al  prezzo  dell’oil  Mosca  ha  ribadito la propria minaccia di bloccare l’export verso i Paesi aderenti, spostando “altrove” il suo greggio, come detto dal portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. Mossa in questo caso senz’altro più fattibile di quanto non lo sia per il gas, per il quale non esistono al momento interconnessioni sufficienti con altri Paesi.