
14 Mag Federesco critica il decreto crescita che non permetterebbe lo sviluppo dell’efficienza energetica
Settimana scorsa avevamo dato notizia delle misure contenute nel decreto crescita per il comparto dell’energia. Federesco è intervenuta nel merito delle disposizioni esponendo le proprie critiche.
“Le detrazioni fiscali per gli interventi di riqualificazione energetica e per gli interventi antisismici dovrebbero essere cedibili da parte di chiunque nei confronti di qualunque soggetto, compresi gli istituti bancari, per un numero illimitato di volte. Solo togliendo tutti i vincoli si permetterebbe il vero sviluppo dell’efficienza energetica nel settore immobiliare italiano e si raggiungerebbero gli obiettivi al 2030, verso un’economia low-carbon al 2050. Invece di liberalizzare e sbloccare veramente l’intero settore, il “decreto crescita”, con l’articolo 10, prevede solo l’auspicata riduzione da dieci a cinque anni del periodo di recupero delle spese sostenute, ma limita fortemente tale nuova disciplina, imponendo la cessione per una sola volta e obbligandone l’utilizzo esclusivamente in compensazione.
Ciò significa che tale nuova disciplina (che si aggiunge alla precedente) sarà a favore esclusivamente delle varie utility del settore energetico che hanno la capacità e la solidità a fare tali operazioni, sebbene di fatto in conflitto di interessi, escludendo le centinaia di Esco certificate, altamente qualificate e specializzate a proporre interventi di efficienza energetica integrati. Auspichiamo che, in sede di conversione del decreto, si apportino le modifiche necessarie a liberalizzare il settore dell’efficienza energetica nel settore immobiliare. L’efficienza energetica e la generazione distribuita, insieme, possono diventare vero e proprio motore di sviluppo per tutti i settori che caratterizzano la nostra società e i nostri territori, creando occupazione stabile (si stimano 150.000 nuovi posti di lavoro in tre anni)”.