Federesco critica il decreto crescita che non permetterebbe lo sviluppo dell’efficienza energetica

Federesco critica il decreto crescita che non permetterebbe lo sviluppo dell’efficienza energetica

Settimana scorsa avevamo dato notizia delle misure contenute nel decreto crescita per il comparto dell’energia. Federesco è intervenuta nel merito delle disposizioni esponendo le proprie critiche.

“Le detrazioni fiscali per gli interventi di riqualificazione energetica e per gli interventi antisismici dovrebbero essere cedibili da parte di chiunque nei confronti di qualunque soggetto, compresi gli istituti bancari, per un numero illimitato di volte. Solo togliendo tutti i vincoli si permetterebbe il vero sviluppo dell’efficienza energetica nel settore immobiliare italiano e si raggiungerebbero gli obiettivi al 2030, verso un’economia low-carbon al 2050. Invece di liberalizzare e sbloccare veramente l’intero settore, il “decreto crescita”, con l’articolo 10, prevede solo l’auspicata riduzione da dieci a cinque anni del periodo di recupero delle spese sostenute, ma limita fortemente tale nuova disciplina, imponendo la cessione per una sola volta e obbligandone l’utilizzo esclusivamente in compensazione.

Ciò significa che tale nuova disciplina (che si aggiunge alla precedente) sarà  a favore esclusivamente delle varie utility del settore energetico che hanno la capacità  e la solidità  a fare tali operazioni, sebbene di fatto in conflitto di interessi, escludendo le centinaia di Esco certificate, altamente qualificate e specializzate a proporre interventi di efficienza energetica integrati. Auspichiamo che, in sede di conversione del decreto, si apportino le modifiche necessarie a liberalizzare il settore dell’efficienza energetica nel settore immobiliare. L’efficienza energetica e la generazione distribuita, insieme, possono diventare vero e proprio motore di sviluppo per tutti i settori che caratterizzano la nostra società  e i nostri territori, creando occupazione stabile (si stimano 150.000 nuovi posti di lavoro in tre anni)”.