16 Ott Federacciai, energia elettrica, gas e prezzi CO2 al centro della relazione del nuovo presidente
Più che buoni i dati del settore sia nel 2017 sia nei primi otto mesi 2018. La produzione mondiale di acciaio ha raggiunto 1,2 miliardi di tonnellate con una crescita del 4,8% sull’anno precedente che, a sua volta, era cresciuto del 3,6% rispetto al 2016; la produzione italiana è stata di oltre 16 milioni di tonnellate con una crescita del 3,4% leggermente superiore a quella dell’anno precedente.
Le tematiche energetiche sono state al centro della relazione del nuovo Presidente. Negli ultimi anni i costi dell’energia elettrica si sono avvicinati a quelli dei competitors europei attraverso interventi importanti, ma spirerebbe un aria di revisionismo che lo spinge ad affermare che sarà necessario “attrezzarci per cercare di portare avanti con determinazione le nostre ragioni che sono ancorate a forti motivazioni tecniche che traducono in nostri elevati consumi in opportunità per il sistema”.
Per quanto riguarda il gas ha sottolineato l’importanza che avrebbe per tutta l’industria manifatturiera italiana lo sviluppo di un hub italiano. Un’opera che consentirebbe di annullare il differenziale di prezzo con la nostra concorrenza europea e, in particolare, con quella tedesca.
Per la questione CO2, ecco il suo grido d’allarme: “quando nel febbraio di quest’anno il parlamento Europeo si apprestava ad approvare la riforma del mercato Eu-ETS – introducendo il cosiddetto Market Stability Reserve – avevamo messo in guardia tutti dal rischio che questa iniziativa regolatoria potesse sfuggire di mano e diventare preda della speculazione. Ci siamo: le quote CO2 che negli ultimi otto anni oscillavano fra i 5 e gli 8 euro a tonnellata hanno raggiunto picchi di 25 euro a tutto vantaggio di fondi, banche e grandi utilities e con grave danno delle imprese che gestiscono processi di combustione”.