Energivori, presto le nuove norme, soddisfatta Confindustria

Energivori, presto le nuove norme, soddisfatta Confindustria

La Camera dei Deputati ha approvato in via definitiva il disegno di “Legge europea 2017 – Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione Europea“.

Tra gli obblighi da adempiere troviamo anche quelli riguardanti le imprese energivore, con una rigida scaletta temporale da rispettare.

Una prima scadenza è fissata a 30 giorni dall’entrata in vigore della legge, termine entro il quale il MiSE dovrà  predisporre i provvedimenti che ridefiniscono le imprese a forte consumo di energia elettrica e le agevolazioni ad esse spettanti nonchà© le modalità  e procedure applicative di competenza dell’Autorità , il tutto in attuazione di quanto indicato dalla Commissione Europea. Le agevolazioni saranno definite in modo progressivo per classi di intensità  di consumo elettrico calcolata sul fatturato dell’impresa, purchà© nel rispetto dei livelli di contribuzione minima stabiliti dalla comunicazione della Commissione Europea, per i quali saranno altresଠdefinite le modalità  di applicazione della clausola sul valore aggiunto lordo (VAL).

Una seconda scadenza, fissata a 45 giorni dall’entrata in vigore della legge, riguarda i provvedimenti per la prima definizione delle imprese a forte consumo di gas naturale, che dovrà  avvenire in base a requisiti e parametri relativi ai livelli minimi di consumo, all’incidenza del costo del gas naturale sul valore dell’attività  d’impresa e all’esposizione delle imprese alla concorrenza internazionale. 

L’approvazione della legge è stata salutata con favore dai principali settori manifatturieri dell’economia italiana (Chimica, Ceramica e Laterizi, Acciaio, Carta, Fonderie, Cemento, Metalli non Ferrosi, Vetro e Automotive) rappresentati da Confindustria, settori che hanno l’energia tra le maggiori voci di costo.

Per l’associazione, le imprese italiane potranno cosଠbeneficiare “delle stesse condizioni di quelle tedesche per quanto riguarda gli oneri parafiscali della bolletta elettrica. Tra questi va ricordato che il costo per il finanziamento delle fonti rinnovabili, principale componente parafiscale, è stato di circa 50 ‚¬/MWh (componente tariffaria A3) superando di circa 48 ‚¬/MW il costo all’ingrosso dell’energia elettrica. La misura, che riguarderà  oltre 3.100 imprese con un indotto occupazionale di quasi 500.000 occupati, rappresenta un risultato importante anche sul piano dell’equità  tra aziende energivore, sia grandi che piccole e medie. Infatti, oltre 600 tra le realtà  produttive coinvolte nel provvedimento, registrano un fatturato inferiore ai 50 mln di Euro e di queste 2.209 sono PMI con un fatturato inferiore ai 10 mln di Euro. Non va trascurato, infine, che questa legge è funzionale alla risoluzione delle criticità  di siti industriali importanti, tra cui l’ILVA di Taranto, e per rilanciare gli investimenti stranieri nei settori di base”.