Energia meno cara secondo gli indici di Confartigianato e Confcommercio, ma “pesano” gli oneri generali

Energia meno cara secondo gli indici di Confartigianato e Confcommercio, ma “pesano” gli oneri generali

L’Indice Confartigianato per una micro-piccola impresa sul mercato tutelato vede una diminuzione del 7,5% rispetto al trimestre precedente, ma in aumento dell’1,3% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno.

La diminuzione rilevata è da imputarsi al calo del 20,8% della spesa per la materia energia, gli oneri fiscali e parafiscali crescono del 4,0% e la spesa per il trasporto e la gestione del contatore è stabile. La riduzione del costo complessivo è la combinazione, cosଠcome chiarito dall’Autorità , della riduzione attesa dei prezzi nei mercati all’ingrosso e al recupero dell’avanzo di gettito del trimestre precedente e di un incremento degli oneri generali di sistema principalmente legato all’aggiustamento per la componente a copertura degli incentivi alle imprese energivore.

L’aumento dell’Indice rilevato in ottica tendenziale è da imputarsi alla crescita del 12,8% degli oneri fiscali e parafiscali mentre diminuiscono dell’8,7% la spesa per la materia energia e del 2,2% la spesa per il trasporto e la gestione del contatore.

Anche l’indice ICET-E, che misura l’andamento della spesa per la fornitura di energia elettrica sostenuta in regime di maggior tutela dai profili tipo di imprese del settore dei servizi, segna un calo del 7,5% rispetto al trimestre precedente. Confcommercio registra il preoccupante peso delle componenti fiscali che toccano quota 55,6% (accise+oneri+IVA) e il modesto peso della componente materia prima (27,2%), unica componente dove si producono gli effetti della concorrenza.

Per quanto riguarda le spese relative all’acquisto di gas, nel secondo trimestre 2018 l’Indice ICET-G, registra un calo del 6,95% rispetto al trimestre precedente.