ENEA, dal rapporto 2018 emerge la convenienza di investire in efficienza energetica

ENEA, dal rapporto 2018 emerge la convenienza di investire in efficienza energetica

Il report può essere sintetizzato da questi dati:

  • 5,8 milioni di Titoli di Efficienza Energetica emessi (62% in ambito industriale e il 31% in ambito civile), con un risparmio di quasi 2 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep);
  • 421.997 richieste di detrazione fiscale del 65% per interventi di riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare esistente, per un totale di oltre 3,7 miliardi di euro di investimenti attivati ed un risparmio stimato di 112 ktep/anno;
  • 43.227 richieste con il meccanismo del Conto Termico, corrispondenti a oltre 180 milioni di euro di incentivi, dei quali 62 milioni di euro relativi a interventi di efficienza energetica della Pubblica Amministrazione.

Richiamiamo l’attenzione sul paragrafo 4 dedicato all’efficienza energetica nell’industria.

Un primo dato riguarda la situazione a livello europeo. Come riportato nella seguente tabella, il 98% dei consumi di energia finale nella EU-28 è riconducibile a otto raggruppamenti di settori industriali. Le imprese del settore siderurgico e del chimico-farmaceutico sono quelle più energivore e per queste gli investimenti in risparmio energetico possono avere un ritorno maggiore. Settori che pesano per circa il 38% dei consumi energetici finali dell’industria europea e per circa il 45% del potenziale di risparmio energetico conseguibile attraverso investimenti con tempi di ritorno al massimo di due anni.

Un secondo dato è riferito alle diagnosi energetiche effettuate in Italia. Come emerge dalla tabella 4.6, al 31 dicembre 2017 risultano recapitate all’ENEA 15.460 diagnosi di siti produttivi relative a 8.686 imprese. Oltre il 45% delle diagnosi è stata effettuata in siti afferenti al comparto manifatturiero e oltre il 10% nel commercio dove pesano i consumi della Grande Distribuzione Organizzata. In base alle diagnosi pervenute, “il potenziale di risparmio energetico derivante da interventi caratterizzati da un tempo di ritorno dell’investimento pari al massimo a 3 anni è considerevole: attraverso circa 8.400 interventi è possibile un risparmio energetico di circa 0,78 Mtep/anno, a fronte di circa 650 milioni di euro di investimento. Circa 5.300 interventi sono stati individuati nel comparto manifatturiero, per un risparmio di circa 0,6 Mtep/anno, a fronte di circa 500 milioni di euro di investimenti”.

Da ultimo segnaliamo l’intervento del sottosegretario al MiSE Crippa alla presentazione del rapporto che ha rilevato la criticità  nel quale versa il fondo nazionale per l’efficienza energetica che risulta non operativo e al quale sono stati “sottratti” 30 milioni a beneficio del decreto fiscale.