
15 Mar EMISSIONI METANO: SECONDO L’AIE OLTRE IL 70% IN PIÙ DELLE REGISTRATE
Secondo i dati del monitoraggio AIE le emissioni di metano nel settore energetico 2021 sarebbero più di quelle registrate ufficialmente. Solo l’Europa avrebbe sovrastimato le emissioni.
I dati ottenuti dal monitoraggio dell’Aie delle emissioni di metano nel settore energetico nel 2021 si discostano molto da quelli forniti nelle stime ufficiali dei governi: per la precisione, secondo Aie queste emissioni sarebbero del 70% più alte rispetto a quelle registrate ufficialmente. L’Aie ha quindi messo in luce l’importanza di un’azione urgente per migliorare le operazioni di monitoraggio. Il problema riguarda in primis le aree del Medio Oriente (che registra 2,7 milioni di tonnellate contro i 15,9 dell’Aie), della Russia e del mar Caspio (che ne registra 12,2 invece dei 27,2 dell’Ai), della regione Asia–Pacifico (46,6 invece di 34,6), dell’Africa (13,9 invece di 6,4) e del Nord America (20,9 invece di 14). L’Europa, invece, sembra sovrastimare le sue emissioni di metano: 5,7 milioni di tonnellate per le stime ufficiali; 4,1 per quelle dell’Aie.
Il settore energetico ha prodotto a livello globale circa 135 milioni di tonnellate di metano (il 40% delle emissioni totali di metano) nel 2021: un incremento del 5% rispetto all’anno precedente, che però aveva registrato un calo anomalo dovuto alla pandemia. Per la prima volta, il monitoraggio Aie ha incluso nel calcolo delle emissioni di metano nel settore energetico anche quelle provenienti dal settore carbonifero. L’inclusione di questo dato ha mostrato che la Cina si colloca al primo posto per le emissioni di metano legate al settore energetico.
Dei 135 milioni di tonnellate di metano emesse dal settore energetico, 42 milioni vengono da operazioni legate al carbone, 41 milioni dal petrolio, 39 milioni dall’estrazione, lavorazione e trasporto del gas naturale, 9 milioni dalla combustione incompleta di bioenergia (perlopiù dal legno e altre biomasse solide usate per cucinare) e 4 milioni da emissioni sfuggite negli impianti di utilizzazione finale. Secondo le stime dell’Aie, se si fosse catturato e messo in vendita il metano sfuggito dalle attività del settore degli idrocarburi, ci sarebbero stati ulteriori 180 miliardi di metri cubi di gas disponibili sul mercato, pari a quasi la quantità di gas usata dal settore energetico in Europa. Il settore energetico, sottolinea l’Aie, è quello su cui si può intervenire nel modo più efficiente per abbassare le emissioni di metano: se tutti i paesi applicassero le politiche collaudate per la riduzione delle emissioni di metano dal settore degli idrocarburi, si potrebbe arrivare a ridurle della metà.