
26 Giu Elettricità Futura e Assocarta a convegno, tra decarbonizzazione e costi energetici
Per Elettricità Futura richiamiamo alcuni passaggi dell’intervento del suo Presidente che ben rendono l’idea di quale indirizzo si prefigga l’associazione per i prossimi anni. “Nel futuro che stiamo costruendo l’elettricità è il vettore fondamentale per la decarbonizzazione. Un futuro in cui le rinnovabili sono l’asse portante dei principali settori dell’economia europea, non solo nella produzione di elettricità . Chiediamo a tal fine un nuovo disegno di mercato che fornisca da un lato segnali di prezzo stabili per investimenti e disinvestimenti e che sia in grado di integrare e promuovere le fonti rinnovabili e convenzionali in un contesto coerente e competitivo, garantendo la sicurezza degli approvvigionamenti. Che aiuti a sviluppare ulteriormente la produzione decentrata e la partecipazione attiva della domanda ai meccanismi del mercato elettrico. Siamo riusciti a realizzare un cambiamento epocale, che ha visto il numero di impianti di produzione passare in pochi anni da 5000 (anno 2000) a 700.000 (oggi), grazie a un parco di produzione moderno e flessibile, alla riconosciuta leadership tecnologica nel funzionamento delle reti, reso possibile da ingenti investimenti realizzati in digitalizzazione. La progressiva penetrazione delle soluzioni digitali permetterà un ulteriore miglioramento del modello di consumo, con benefici importanti per l’ambiente e per la bolletta di consumatori e imprese”.
Assocarta ha invece analizzato gli impatti dei costi energetici per il proprio settore che ha ripreso a crescere. Anche qui alcuni passaggi della relazione del Presidente. “Il settore della carta è energy intensive e utilizza gas in cogenerazione per produrre vapore e elettricità , oltre ad acquistare energia elettrica. Il 2017 ha segnato una ripresa dei prezzi dell’energia elettrica in tutta Europa ed anche in Italia.
E’ stata data finalmente piena attuazione al nuovo sistema di pagamento di oneri in bolletta per le imprese energivore, che ne riduce l’entità nel rispetto delle linee guida comunitarie, allineandosi per questa componente alla situazione di Francia e Germania.
Esaminando l’andamento delle quotazioni del gas tra Italia (PSV) e le borse del Nord Europea (in particolare TTF) è facile rilevare come il prezzo italiano sia sempre superiore a quello degli altri Paesi europei. Ciò è dovuto sicuramente in buona parte al dimezzamento della capacità di import dal Nord Europa per effetto della chiusura per manutenzione del gasdotto TENP iniziata nel settembre 2017 e prevista durare fino al settembre 2020. L’industria cartaria va a gas ed è quindi la prima ad essere penalizzata se si riducesse la disponibilità di gas senza un’alternativa. Il TAP mette al sicuro il Paese, se lo blocchiamo rimaniamo vulnerabili
Abbiamo assistito alla sostanziale smobilitazione dei certificati bianchi come leva essenziale per fare efficienza nell’industria. Occorre riprendere la bozza di riforma del precedente Governo”.