
09 Lug Efficienza energetica: GSE, in consultazione cogenerazione e certificati bianchi, per questi ultimi scoperta una nuova truffa
Dal 20 maggio 2019 è possibile presentare domanda per accedere al Fondo Nazionale Efficienza Energetica; un fondo al quale possono accedere imprese, ESCo e pubbliche amministrazioni e che riconosce agevolazioni sotto forma di finanziamento e/o garanzia. Sono finanziabili le iniziative riguardanti: la riduzione dei consumi di energia nei processi industriali; la realizzazione e/o l’implementazione di reti ed impianti di teleriscaldamento e teleraffrescamento; l’efficientamento di servizi ed infrastrutture pubbliche, inclusa la pubblica illuminazione; la riqualificazione energetica degli edifici.
In un solo mese sono stati già presentati 51 progetti per un importo di 3,89 milioni di euro.
Da alcune notizie pubblicate dalla stampa di settore, si apprende che da settembre il meccanismo di funzionamento del fondo dovrebbe essere rivisto. In particolare, sono state riscontrare alcune difficoltà nella presentazione dei progetti presentate dalle imprese che potrebbero pertanto essere riviste.
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Il GSE ha posto in consultazione due documenti sulla cogenerazione ad alto rendimento e sui certificati bianchi.
Per quanto riguarda la CAR vengono analizzate le casistiche per le quali è ammesso l’utilizzo di componenti non nuovi in caso di modifiche impiantistiche nell’ambito dell’accesso al regime di sostegno previsto dal DM 5 settembre 2011.
In merito invece ai TEE vengono esaminati i criteri di definizione del consumo di baseline nel caso in cui gli operatori dispongano di un periodo di monitoraggio inferiore ai 12 mesi fino alla data di avvio della realizzazione del progetto. Tali criteri sono adottati nell’ambito della valutazione delle richieste di accesso al meccanismo dei Certificati Bianchi disciplinato dal DM 11 gennaio 2017 e s.m.i.
I Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Frosinone, coordinati dai Magistrati del Gruppo reati contro la Pubblica Amministrazione della Procura della Repubblica di Roma, hanno eseguito un provvedimento emesso dal GIP di Roma, con il quale sono state disposte n. 6 misure cautelari personali di interdizione dall’attività d’impresa ed il sequestro preventivo, per un valore complessivo di 47 milioni di euro, nei confronti degli indagati e di n. 3 società operanti nel settore delle energie rinnovabili ed efficientamento energetico con sede nel Lazio e nel Veneto.
Sulla base delle risultanze investigative acquisite è ipotizzato il reato di truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche, aggravata dalla rilevante entità patrimoniale ai danni del G.S.E (Gestore Servizi Energetici) S.p.a. Le società coinvolte avrebbero ottenuto i certificati bianchi attraverso le schede semplificate che consentono l’invio differito della documentazione relativa agli interventi effettuati.