04 Feb Effetti limitati per l’Italia dal blocco del petrolio libico; in calo le quotazioni del greggio
L’Unione Petrolifera ha calcolato il “danno” derivante dal blocco delle esportazioni di greggio dalla Libia. Per il nostro sistema non ci sono problemi di approvvigionamento e scarso è l’impatto sulla bolletta petrolifera, c’è però un aggravio per gli oneri derivanti dalla raffinazione.
Le importazioni di greggio dalla Libia pesano il 12% “sul totale delle importazioni (nei primi 11 mesi 2019 poco meno di 7 milioni di tonnellate). Tutte le principali raffinerie italiane importano e lavorano greggio libico (generalmente di alta qualità ). Esistono tuttavia varie possibilità di sostituire i greggi libici con altri provenienti da diversi paesi: Africa (Algeria, Nigeria, Gabon, Angola), Mare del Nord, Azerbaijan. La sostituzione del greggio libico con altre qualità comporta costi di approvvigionamento leggermente superiori, soprattutto per ciò che riguarda i costi di trasporto.
Una stima dei maggiori oneri per il sistema della raffinazione nazionale, su base annua, sarebbe dell’ordine di 60 milioni di euro. Risulta poco rilevante l’impatto sulla bolletta petrolifera (stimato intorno allo 0,2%)”.
Le quotazioni petrolifere sono invece attualmente influenzate dalla vicenda del “Coronavirus” con effetti ribassisti. Il Brent ha aperto martedଠ4 febbraio sotto i 55 $/b e il WTI poco sopra i 50 $/b.
La contrazione dei consumi petroliferi in Cina, quasi del 20%, ha messo in allarme i produttori di greggio. Potrebbe cosଠesserci una riunione anticipata dei Paesi aderenti all’accordo Opec Plus rispetto a quella fissata per gli inizi di marzo (si decide in settimana). Sul tavolo ci sarebbe un taglio di ulteriori 500.000 b/g. Secondo gli analisti di Fitch, senza questo intervento si creerebbe un surplus di offerta che influenzerebbe significativamente le quotazioni.