Economia circolare, come coniugare competitività  e sostenibilità 

Economia circolare, come coniugare competitività  e sostenibilità 

àˆ ora disponibile il documento finale Verso un modello di economia circolare per l’Italia – Documento di inquadramento e posizionamento strategico elaborato dal Ministero dello Sviluppo Economico e dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare dopo un’ampia consultazione alla quale hanno partecipato pubbliche amministrazioni, piccole, medie e grandi aziende, associazioni, consorzi, organismi di certificazione e privati cittadini.

L’obiettivo del documento è quello di fornire un inquadramento generale dell’economia circolare nonchà© di definire il posizionamento strategico del nostro paese sul tema, in continuità  con gli impegni adottati nell’ambito dell’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile, in sede G7 e nell’Unione Europea.

 “La grande sfida che l’Italia si troverà  ad affrontare nel prossimo decennio è rispondere in modo adeguato ed efficace alle complesse dinamiche ambientali e sociali, mantenendo allo stesso tempo la competitività  del sistema produttivo.

àˆ necessario mettere in atto un cambio di paradigma che dia l’avvio ad una nuova politica industriale finalizzata alla sostenibilità  e all’innovazione in grado di incrementare la competitività  del prodotto e della manifattura italiana, e che ci costringa anche a ripensare il modo di consumare e fare impresa. L’Italia ha le caratteristiche e le capacità  per farlo e deve cogliere questa opportunità  per sviluppare nuovi modelli di business che sappiano valorizzare al meglio il Made in Italy e il ruolo delle Piccole e Medie Imprese (PMI). La transizione verso un’economia circolare richiede un cambiamento strutturale e l’innovazione è il cardine di questo cambiamento. La trasformazione digitale del sistema produttivo e le tecnologie abilitanti la c.d. industria 4.0 offrono già  oggi soluzioni per rendere possibili e persino efficienti produzioni più sostenibili e circolari. Per ripensare i nostri modi di produzione e consumo, sviluppare nuovi modelli di business e trasformare i rifiuti in risorse ad alto valore aggiunto, abbiamo bisogno di tecnologie, processi, servizi e modelli imprenditoriali creativi che plasmino il futuro della nostra economia e della nostra società .

Il sostegno alla ricerca e all’innovazione sarà  pertanto un fattore determinante per dare impulso alla transizione, che concorrerà  anche a rafforzare la competitività  e modernizzare l’industria. In questo processo, è importante considerare anche imprese ed occupati che possono risultare penalizzati. Riguardo alle imprese, bisogna accompagnare la cessazione delle attività  obsolete preservando la riallocazione della forza lavoro in altri settori e la corretta dismissione degli impianti potenzialmente inquinanti. Per quanto riguarda la forza lavoro, è fondamentale che le risorse umane impiegate in settori ed imprese non più in linea con le esigenze dello sviluppo moderno e sostenibile non vengano escluse dal sistema socio-economico. Tali risorse vanno preparate ad occupare nuovi posti di lavoro, allineando le competenze alle attività  produttive promosse e create dal processo di transizione. La creazione di nuovo lavoro (dignitoso e retribuito adeguatamente), dipenderà  dal grado di innovazione del nostro sistema produttivo”.