![](https://fedabo.com/wp-content/uploads/2021/11/2312_news_sentenze_normativadotjpg-1.jpg)
10 Lug Definizione di Micro, Piccola e Media Impresa al vaglio della Commissione UE
Sulla questione il Parlamento ha approvato una risoluzione, che dovrà ora passare al vaglio della Commissione UE, che cerca di preservare la finalità di tutela insita nell’attuale definizione.
Il Parlamento invita in particolare la Commissione a impedire che soggetti di dimensioni più grandi possano sviluppare strutture societarie artificiali per trarre vantaggio dalla definizione di PMI; sottolinea che il numero di dipendenti è diventato un criterio ampiamente accettato e dovrebbe rimanere il criterio principale; riconosce che esso presenta dei limiti in termini di accuratezza ai fini della comparabilità in tutto il territorio dell’Unione e ritiene dunque che il fatturato e il totale di bilancio siano criteri altrettanto importanti ai fini della definizione; evidenzia inoltre l’importanza di un’adeguata presa in considerazione delle start-up e delle "microimprese" e quindi dell’acronimo MPMI; sottolinea che vi è bisogno di chiarire le nozioni di "imprese associate" e "imprese partner" e lo status delle PMI nelle fusioni; ritiene essenziale semplificare le procedure, gli oneri burocratici e le disposizioni vigenti; invita a questo proposito la Commissione a semplificare le disposizioni vigenti; ritiene inoltre che, nel caso delle start-up che operano con joint venture, nel valutare lo status di PMI delle start-up non si dovrebbe tener conto delle imprese collegate alle joint venture, a condizione che non si tratti di una costruzione artificiale e che non esistano altre relazioni tra la start-up e le imprese collegate.
Soddisfatta della decisione Confartigianato, “tra gli aspetti apprezzati vi è la conferma dei criteri principali per la definizione di PMI: numero dei dipendenti, fatturato e bilancio”.