Decreto FER, ARERA suggerisce di valutare anche l’elemento geografico per individuare gli impianti incentivabili

Decreto FER, ARERA suggerisce di valutare anche l’elemento geografico per individuare gli impianti incentivabili

Dopo aver espresso un generale apprezzamento per gli aspetti migliorativi introdotti nello schema di decreto FER, l’Autorità  (link) è passata a fornire alcuni suggerimenti.

Quale principio generale ritiene necessario, prima di definire i contingenti da mettere all’asta, identificare le aree del territorio in cui è possibile realizzare gli impianti di produzione differenziati per fonte tenendo conto delle caratteristiche della rete e del sistema elettrico. Sarebbe infatti utile individuare il miglior mix di fonti rinnovabili in ciascuna area del Paese in relazione al profilo e alla distribuzione dei carichi, alla disponibilità  delle fonti rinnovabili e al profilo orario degli impianti che dovrebbero sfruttare le predette fonti, nonchà© alla diponibilità  di infrastrutture di trasporto, dimensionando cosଠi contingenti in funzione delle necessità  nel tempo e dello stato delle infrastrutture e al tempo stesso garantendo uno sviluppo armonico, coordinato e, in ultima analisi, efficiente del sistema elettrico.

In tema di rifacimenti, che possono comportare anche l’eventuale aumento della potenza installata degli impianti tuttora incentivati, l’Autorità  suggerisce di valutare le modalità  opportune che consentano una loro partecipare alle procedure concorsuali.

In riferimento al meccanismo delle aste, asse portante del provvedimento, propone due misure: rimuovere il floor price (o almeno ridurlo ulteriormente rispetto a quanto prospettato nello schema di decreto FER), al fine di consentire che eventuali riduzioni significative di costo legate ad evoluzioni tecnologiche o a particolari situazioni di mercato, rispetto alla “tariffa base” fissata nello schema di decreto, si traducano in corrispondenti riduzioni di costo per i consumatori; utilizzare come criterio di selezione la minore tariffa spettante richiesta e non la percentuale di riduzione richiesta rispetto alla tariffa base, ovvero, in alternativa, prevedere che tutte le tipologie impiantistiche partecipanti all’asta, a parità  di gruppo, abbiano la stessa tariffa base.

Per quanto riguarda i contratti di lungo termine o Power Purchase Agreement (PPA), l’Autorità  li ritiene sଠuno strumento utile per contribuire allo sviluppo delle fonti rinnovabili, ma la loro complessità  renderebbe consigliabile un rinvio della loro disciplina ad un successivo provvedimento.

L’onere burocratico connesso con le procedure autorizzative rappresenta un elemento di contrasto allo sviluppo delle rinnovabili sia in termini di costi vivi che i produttori devono sostenere sia in termini di rischiosità  dell’attività  svolta, in tal senso un’azione di semplificazione potrebbe permettere una riduzione sensibile del costo di incentivazione delle rinnovabili senza andare a scapito della redditività  degli investimenti in rinnovabili.