Criticità  nel mercato dei TEE, nuova richiesta di intervento

Criticità  nel mercato dei TEE, nuova richiesta di intervento

Alcune associazioni di categoria (Assogas, Elettricità  Futura, ecc.), che rappresentano la quasi totalità  delle imprese attive nei settori della distribuzione elettrica e del gas in Italia, scrivono nuovamente al Governo per esprimere la grande preoccupazione degli operatori per l’attuale andamento del mercato dei Certificati Bianchi, che sta determinando ingenti perdite economiche per i distributori, quali soggetti obbligati nell’ambito del meccanismo per la promozione dell’efficienza energetica. Questa vola la lettera è stata inviata al nuovo Ministero della Transizione Ecologica.

La scarsità  di TEE sul mercato, unita alla mancata approvazione del nuovo decreto ministeriale, che avrebbe dovuto introdurre disposizioni per rilanciare il meccanismo e regolamentare i nuovi obblighi di efficienza energetica 2021-2024, intervenendo anche sugli obiettivi da adempiere entro il prossimo maggio 2021, stanno determinando pesanti ripercussioni in particolare sui soggetti obbligati, con ingenti perdite economiche ed elevato rischio di sanzioni.

A tale situazione si è aggiunta la compressione delle tempistiche dell’assolvimento dell’obbligo 2020. Per i firmatari, i distributori “nel tentativo di assolvere all’obbligo assegnato, stanno acquistando sul mercato certificati bianchi a valori passati in poche sessioni di borsa dal minimo di 260 ‚¬/TEE, a un massimo di oltre 293 ‚¬/TEE, ben al di sopra del cap costituito dal contributo tariffario di 250 ‚¬/TEE fissato dall’Autorità  di settore (nelle ultime due sessioni di mercato del 02.03.2021 e del 09.03.2021 si è registrato un ulteriore aumento di quasi 12,00 ‚¬ e se l’andamento, come probabile, dovesse permanere, a breve i prezzi supererebbero i 300 ‚¬/TEE)”.

Le associazioni pertanto chiedono:

  • La rapida emanazione del decreto citato;
  • una significativa riduzione degli obiettivi per l’anno d’obbligo 2020 in corso;
  • un ampliamento della possibilità  di utilizzo dei titoli allo scoperto (virtuali) anche per l’assolvimento degli obblighi residui degli anni precedenti;
  • delle deroghe alla regolazione delle sanzioni, quali la sospensione delle stesse, per il mancato adempimento dell’obbligo, e il ristoro per i DSO degli extra costi sostenuti, tramite una revisione del contributo tariffario.