CRISI ENERGETICA E RIPERCUSSIONI SULLE BANCHE

CRISI ENERGETICA E RIPERCUSSIONI SULLE BANCHE

BCE avverte: la crisi di liquidità delle utility può ripercuotersi sulle banche.

Il presidente del Consiglio di vigilanza della BCE, all’Eurogruppo, avverte: la crisi di liquidità delle utility e dei trader, dovuta al caro prezzi, può ripercuotersi sulle banche nel senso di una maggiore esposizione al rischio di controparte e al rischio di credito, con potenziali spirali svalutative sugli asset e conseguente impatto sui bilanci delle banche al di là delle esposizioni dirette. Nella relazione si legge “in questo contesto eccezionale abbiamo invitato le banche a monitorare in modo proattivo i rischi al ribasso alla base delle prospettive macroeconomiche e finanziarie”. La BCE ha condotto “un’analisi approfondita delle esposizioni creditizie e derivate delle banche vigilate nei confronti dei maggiori operatori del settore delle materie prime energetiche, per un’esposizione totale di circa 70 miliardi di euro. Abbiamo anche esaminato le esposizioni nel settore delle utility energetiche, che comprende oltre 40.000 aziende di varie dimensioni, dalle grandi compagnie di servizi pubblici alle piccole imprese municipali fino ai progetti di energia rinnovabile. Le banche svolgono un ruolo particolarmente importante nel finanziamento di piccole imprese municipali e progetti di energia rinnovabile. A giugno 2022 i prestiti delle banche vigilate alle società di servizi pubblici ammontavano a oltre 350 miliardi di euro (circa il 5,5% del loro portafoglio prestiti alle imprese)”.