15 Giu Consumi energivori ancora superiore ai livelli pre-covid
L’indice IMCEI elaborato da Terna conferma anche per maggio il ritorno dei consumi industriali ai livelli pre-covid, infatti, l’indice risulta in crescita del 15% rispetto a maggio 2020 e del 3,5% rispetto a maggio 2019 (tale indice prende in esame e monitora in maniera diretta i consumi industriali di circa 530 clienti cosiddetti energivori connessi alla rete di trasmissione elettrica nazionale, grandi industrie dei settori €˜cemento, calce e gesso’, €˜siderurgia’, €˜chimica’, €˜meccanica’, €˜mezzi di trasporto’, €˜alimentari’, €˜cartaria’, €˜ceramica e vetraria’, €˜metalli non ferrosi’).
Si rileva anche una variazione congiunturale leggermente positiva (+0,3%) rispetto al mese precedente (aprile). In crescita i settori della siderurgia, chimica, meccanica, materiali da costruzioni, metalli non ferrosi e mezzi di trasporto. In flessione, invece, i comparti della cartaria e degli alimentari.
Ritornando ai numeri generali, nel mese di maggio la domanda di energia elettrica in Italia è stata di 24,5 miliardi di kWh. Valore in crescita dell’8,5% rispetto a maggio del 2020.
Le fonti rinnovabili hanno coperto il 46% della domanda mensile. A livello territoriale la variazione tendenziale di maggio è stata ovunque positiva: +9% al Nord, +8,6% al Centro e +7,2% al Sud. In termini congiunturali, il valore destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura ha fatto registrare una flessione dell’1,6% rispetto al mese precedente (aprile). Nei primi cinque mesi del 2021, la domanda elettrica in Italia è in crescita del 6,6% rispetto all’omologo periodo dello scorso anno (+7,5% in termini rettificati).
Nel mese di maggio la domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per circa l’86% con produzione nazionale e per la quota restante (14%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero.. In aumento le fonti eolica (+15,1%) e fotovoltaica (+5,9%); in flessione le fonti termica (-0,4%%), geotermica (-2,9%) e idrica (-11,4%). Per quanto riguarda il saldo importexport, la variazione è pari a +170% per un effetto combinato dell’aumento dell’import (+58,1%) e di una riduzione dell’export (-78,3%).
Se si prende a riferimento il 2019, anno non influenzato dalla pandemia, il valore del fabbisogno elettrico di maggio 2021 risulta in calo del 4,4% rispetto a maggio 2019 (-3,3% in termini rettificati). Il valore dei primi cinque mesi del 2021 è in calo del 2,1% rispetto all’omologo periodo del 2019 (-1,9% rettificato).