Confindustria, richiesto intervento sui prezzi CO2

Confindustria, richiesto intervento sui prezzi CO2

Il Tavolo della Domanda di Confindustria richiama l’attenzione sui prezzi della CO2. “I settori manifatturieri energivori stanno subendo il forte incremento dei prezzi della CO2 determinato non dai fondamentali del percorso di transizione energetica ma principalmente dalla massiva partecipazione a questo mercato di hedge fund e speculatori finanziari. Questi maggiori costi delle emissioni di gas a effetto serra sono poi trasferiti anche sui prezzi dell’energia elettrica.

La notizia apparsa sulla stampa odierna di una crescita dei proventi d’asta da 1,3 ad oltre 2 miliardi di euro impone altresଠl’urgenza di adeguare l’esigua dotazione del Fondo, circa 120 milioni di euro, prevista dalla normativa in corso di attuazione per il 2021 e gli anni successivi. Infatti a fronte di un gettito atteso delle aste CO2 di oltre 2 Mdi di Euro l’Italia destinerebbe complessivamente a tale misura di politica industriale circa il 6 % di tali proventi a fronte del fatto che la Francia ha destinato in anni recenti a tali misure fino al 60% di tali proventi e la Germania il 35%.

In tale contesto diventa fondamentale rendere al più presto operativo anche per l’industria energivora italiana il “Fondo per la transizione energetica nel settore industriale”, già  previsto, che deve sostenere interventi di decarbonizzazione e compensare i costi indiretti gravanti sull’energia elettrica previsti dalla Normativa Europea in materia Ets"

La logica della misura è quella di sostenere la transizione energetica di settori o di sottosettori considerati esposti a un rischio elevato di rilocalizzazione delle emissioni di carbonio a causa dei costi indiretti. In proposito vanno però recuperati i settori non inclusi nelle linee guida delle DG Competition, che sono invece ugualmente esposti e rilevanti nella struttura industriale del nostro Paese".