
12 Mar Concessioni per l’energia idroelettrica: la Commissione mette in mora l’Italia
La Commissione Ue ha deciso di inviare alcune lettere di costituzione in mora a sette Stati membri (Austria, Francia, Germania, Polonia, Portogallo, Regno Unito e Svezia) e una seconda lettera complementare di costituzione in mora all’Italia in materia di norme sull’idroelettrico.
Per l’Italia la Commissione ritiene che le nostre autorità non abbiano organizzato procedure di selezione trasparenti e imparziali per la nuova attribuzione delle autorizzazioni scadute nel settore idroelettrico. Si tratterà ora di vedere se le recenti norme introdotte nel Dl semplificazioni, di cui abbiamo già dato notizia e che hanno fatto ritornare protagoniste le Regioni, soddisfino o meno queste richieste.
Per Austria, Germania, Polonia, Regno Unito e Svezia, la Commissione ritiene che tali Stati abbiano concesso nuove autorizzazioni per la costruzione e la gestione di impianti idroelettrici senza far ricorso a procedure di selezione trasparenti e imparziali. Per Francia e Portogallo, tali nazioni autorizzerebbero il rinnovo o la proroga di alcune concessioni idroelettriche senza il ricorso a gare d’appalto.
Gli 8 Stati membri interessati dispongono ora di due mesi per rispondere alle argomentazioni addotte dalla Commissione; in caso contrario, la Commissione potrà decidere di inviare un parere motivato.
Ricordiamo che “il settore idroelettrico è il più vasto per quanto concerne l’energia elettrica da fonti rinnovabili nell’UE, fornisce già il 40% di tutta la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili in Europa e può contribuire a conseguire gli obiettivi dell’Unione dell’energia, in particolare ai fini del raggiungimento di una quota di fonti rinnovabili nel consumo finale di energia del 20% entro il 2020 e di almeno il 27% entro il 2030″.