Comunità energetiche nel 2023: lo studio

Comunità energetiche nel 2023: lo studio

Pubblicato lo studio “Cer in Italia” del Politecnico di Milano.

Secondo il progetto di ricerca sulle ‘Cer in Italia’ del Politecnico di Milano, le Pubbliche Amministrazioni, in particolare Comuni e Regioni, possono svolgere un ruolo chiave nella promozione delle comunità di autoconsumatori di energia rinnovabile che operano in modo collettivo, sia come promotori/membri delle stesse Comunità Energetiche e di Autoconsumo (Cer) sia mediante la definizione di meccanismi di supporto. L’Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano ha analizzato le iniziative esistenti, esaminando i soggetti promotori, le modalità di finanziamento e la potenza degli impianti tipici attualmente in funzione o in fase di sviluppo.

Configurazioni di autoconsumo collettivo in Italia:

Secondo il rapporto, in Italia sono attualmente presenti circa 104 configurazioni di autoconsumo collettivo, di cui 74 sono gruppi di autoconsumatori e 30 sono comunità energetiche. Considerando anche le iniziative ancora in fase progettuale, il numero totale dei progetti sale a 198, registrando un aumento significativo rispetto agli anni precedenti (33 le iniziative censite nel 2021), sebbene ancora al di sotto delle stime previste. Il ritardo nell’emanazione di un quadro normativo-regolatorio definitivo è indicato come uno degli ostacoli principali alla diffusione delle configurazioni di comunità energetiche e autoconsumatori di energia rinnovabile, contribuendo a una sostanziale stagnazione del numero di iniziative attualmente presenti sul territorio nazionale.

“La nostra iniziativa,” afferma Vittorio Chiesa, presidente del Comitato scientifico del Politecnico di Milano, “ha condotto un’approfondita mappatura di 85 progetti, di cui 61 sono gruppi di autoconsumatori e 24 sono comunità energetiche. Questo campione rappresentativo ci consente di evidenziare alcune considerazioni significative. Analizzando la distribuzione geografica, emerge che la Sicilia è la regione con il maggior numero di iniziative, seguita da Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna. Al contrario, l’Umbria e la Valle d’Aosta presentano il minor tasso di adesione. Tuttavia, considerando che si tratta delle prime iniziative e in attesa del completamento del quadro normativo, ci aspettiamo che questa distribuzione possa evolversi nel tempo e che si realizzeranno numerosi nuovi progetti.”

La ricerca sottolinea che, in quanto enti pubblici, le Regioni hanno la facoltà di emettere provvedimenti normativi specifici e possono rivestire un ruolo cruciale nella promozione delle Comunità Energetiche e dei gruppi di autoconsumatori di energia rinnovabile che operano in modo collettivo. L’analisi rivela che la maggioranza delle Regioni italiane, ben 14, ha già adottato, nel 2021 e nel 2022, provvedimenti relativi agli autoconsumatori di energia rinnovabile in forma collettiva e alle comunità energetiche rinnovabili. In parallelo o in fasi successive, queste Regioni hanno anche delineato il modo e l’intensità con cui intendono sostenere la diffusione di tali configurazioni.

L’analisi mostra che alcune Regioni offrono sostegno solo per specifiche fasi del processo di creazione, mentre altre affiancano tutte le attività, inclusa la costituzione, la progettazione e la realizzazione delle comunità energetiche e dei gruppi di autoconsumatori.

Soggetti promotori e potenza degli impianti:

Per quanto riguarda i soggetti promotori, l’analisi dei dati raccolti indica che nel 44% dei casi le Comunità Energetiche sono promosse con il coinvolgimento attivo del Comune, agendo come ente territoriale aggregante. Nei restanti casi, a spingere per la costituzione delle CER sono principalmente le aziende con una forte presenza territoriale.

Dal report emerge che oltre il 70% delle Comunità Energetiche prese in considerazione impiega impianti con una potenza complessiva inferiore ai 200 kW. La fonte rinnovabile prevalentemente utilizzata per la produzione di energia elettrica è il solare fotovoltaico, presente nel 100% delle iniziative esaminate, spesso in combinazione con altre tecnologie come l’idroelettrico, le biomasse e l’eolico.

Per quanto concerne la taglia degli impianti, le configurazioni già operative, che seguono le regole del Decreto ‘Milleproroghe, il quale limita la potenza a 200 kW per impianto, presentano una taglia media di poco superiore ai 100 kW. Un dato rilevante è la tendenza delle iniziative in fase progettuale a sviluppare comunità basate su impianti con una potenza nell’ordine del MW, sfruttando appieno le potenzialità prospettate dalla nuova normativa. Nel 25% dei casi analizzati, si fa uso di piattaforme software e/o sistemi di monitoraggio, mentre nell’8% è presente anche un sistema di accumulo.

Passando all’analisi degli impatti, lo studio indica che, oltre al beneficio economico diretto per i membri, è necessario considerare diversi aspetti, tra cui la variazione del volume d’affari delle tecnologie che abilitano la creazione di queste configurazioni e la variazione del volume d’affari legato alla produzione di energia elettrica. Inoltre, si devono valutare le entrate fiscali correlate all’aumento del volume d’affari per i fornitori di tecnologie e alle detrazioni fiscali per gli investimenti degli utenti privati. Altri aspetti rilevanti includono l’incentivazione esplicita legata alle tariffe incentivate sull’energia condivisa e la restituzione delle componenti della tariffa relative agli oneri di trasmissione e distribuzione sull’energia condivisa all’interno di queste configurazioni.

Il Comitato scientifico del Politecnico di Milano sottolinea che la Direttiva europea mette in evidenza la “possibilità di trasformare i benefici economici in benefici sociali e pone l’accento su questi ultimi (e sulla lotta alla povertà energetica) come principali obiettivi da perseguire” e afferma inoltre che le Cer rappresentano un’importante novità che garantisce buoni risultati economici, ambientali e sociali, supportando le amministrazioni comunali e i cittadini nella transizione verso la produzione di energia pulita, diffusa e condivisa.