04 Ago Chieste nuove misure per contributo biomasse nel mix energetico al 2030
Le Associazioni delle biomasse hanno siglato per la prima volta un documento unitario per chiedere al Governo di rimettere al centro dell’agenda politica il comparto delle bioenergie. Per le Associazioni, risulta prioritario un intervento per il mantenimento dell’attuale capacità di generazione e per lo sviluppo di nuova capacità delle biomasse.
Auspicano azioni concrete, a partire dall’emanazione dell’atteso “DM FER2“, ma più in generale di provvedimenti, correlati all’attuazione del PNIEC e del Green Deal europeo, che siano in grado di riconoscere il necessario sostegno ad un settore in grande sofferenza. In mancanza di provvedimenti, le difficoltà attuali nel realizzare nuove iniziative, nonchà© la progressiva dismissione di un parco impianti ancora performante, renderanno ancora più difficile traguardare gli obiettivi prefissati.
“In questa delicata fase di ripartenza per il nostro Paese, la produzione di energia da biomasse (termica, elettrica, climatizzazione) assicura lo sviluppo delle filiere locali, con benefici ambientali, sociali ed economici: dalla gestione e manutenzione del patrimonio forestale, alla valorizzazione dei terreni marginali e all’impiego dei sottoprodotti fino alla redistribuzione del reddito sul territorio. Inoltre, nella produzione di tecnologie e servizi per il settore delle biomasse, l’industria nazionale esprime realtà dinamiche e innovative.
Infine, la programmabilità caratteristica di questa fonte e la possibilità di impiegarla per tutti gli usi energetici, sia in applicazioni utility scale che residenziali, la rendono particolarmente utile nella transizione verso un modello caratterizzato dalla diffusione di fonti intermittenti e di soluzioni di generazione distribuita basate sull’interazione tra produttori-distributori-consumatori (comunità energetiche)”.