24 Set Certificati bianchi, scoperta truffa da 110 milioni di euro; Federesco chiede maggiori controlli
Nell’ambito dell’operazione “Energia Cartolare” condotta dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Treviso, 28 soggetti sono stati segnalati all’Autorità Giudiziaria per il reato di truffa aggravata per il conseguimento indebito di erogazioni pubbliche (7 di loro tratti in arresto); è stato inoltre disposto il sequestro in via preventiva per un equivalente di beni pari a 110 milioni di euro.
Le investigazioni hanno portato ad appurare che quindici E.S.Co., ubicate in diverse regioni, hanno attestato falsamente al Gestore dei Servizi Energetici di aver eseguito oltre 3.900 interventi di efficientamento energetico, consistenti principalmente nella sostituzione di vetri semplici con doppi vetri, isolamento di pareti e coperture per il riscaldamento o raffrescamento di involucri edilizi.
In tal modo maturavano il diritto al rilascio di Titoli di Efficienza Energetica. La negoziazione di questi titoli sul mercato regolato ha garantito ai soggetti indagati il conseguimento di un indebito profitto pari a circa centodieci milioni di euro. Si tratta solo di una parte dell’importo, stimato in oltre cinquecento milioni di euro, che gli indagati avrebbero potuto monetizzare negli anni successivi.
Non si è fatto attendere l’intervento di Federesco per la quale “sono troppi anni che, ormai, a causa di una gravissima mancata “manutenzione” da parte del Ministero dello Sviluppo Economico e di una intenzionale politica “distruttiva”, “ritorsiva” e non propositiva da parte della passata amministrazione del GSE, il sistema dei Titoli di efficienza energetica non rappresenta più uno strumento attrattore di investimenti e non è più una leva di mercato per gli Operatori del settore, malgrado gli obblighi del PNIEC. L’assenza di controlli e verifiche sistematici e a campione, come del resto previsto da tutte le normative vigenti, da parte dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas, prima, e da parte del GSE, poi, e l’assordante e perdurante assenza di indicazioni in tal senso da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, per più di dieci anni, purtroppo, non hanno prevenuto il dilagare di azioni illegali e di vere e proprie truffe da parte di organizzazioni criminali”.