11 Mag Certificati bianchi, attesa per il nuovo decreto
Segnaliamo la risposta della Sottosegretaria Fontana ad una interrogazione presentata in seno alla Commissione attività produttive della Camera in materia di certificati bianchi (CB).
Il meccanismo dei CB si è configurato negli anni come il principale strumento messo in campo nel Paese per la promozione dell’efficienza energetica nel settore industriale, ma in realtà interessa trasversalmente tutti i settori.
Per la Sottosegretaria il meccanismo ha dato negli ultimi anni chiari segnali di difficoltà nella capacità di raggiungere gli obiettivi di efficienza prefissati. In particolare, la capacità di generazione annua di CB ha subito una progressiva riduzione rispetto alle previsioni elaborate al momento della iniziale definizione degli obiettivi.
I più recenti provvedimenti hanno cercato di frenare la corsa al rialzo dei prezzi dei titoli. Tra l’altro, è stata prorogata la scadenza dell’anno d’obbligo 2019 di ulteriori sei mesi, permettendo ai soggetti obbligati di assolvere agli obblighi minimi previsti per legge. Ciò è stato possibile anche tramite il ricorso a circa 2,29 milioni di CB virtuali.
Il meccanismo dei TEE è ritenuto fondamentale dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) per la generazione dei nuovi risparmi di energia da conseguire al 2030. Pertanto, è stato predisposto un aggiornamento del decreto ministeriale 11 gennaio 2017 che, ricevuto il parere dell’ARERA, è in via di discussione in sede di Conferenza unificata per l’ottenimento della relativa intesa.
“Lo schema di decreto agisce su tre punti fondamentali: la definizione degli obiettivi 2021-2024 con la contestuale revisione dell’obiettivo 2020; l’introduzione di misure per incrementare l’offerta di certificati; l’introduzione di misure per migliorare il funzionamento del mercato dei certificati ed assicurare il raggiungimento degli obiettivi”.
Ne caso in cui il meccanismo dovesse fare registrare un aumento di liquidità del mercato, si è previsto nell’ambito dello schema di decreto uno strumento di compensazione finalizzato a dare stabilità al mercato. àˆ stato infatti introdotto un meccanismo di market stability, ossia di flessibilità nella definizione dell’obblighi di risparmio, che darebbe l’opportunità per il MITE di poter revisionare gli obiettivi e gli obblighi del meccanismo, sulla base di una periodica analisi di predefiniti parametri di controllo, sostanzialmente legati alla domanda e all’offerta di titoli.