
17 Apr Bollettino ENEA, consumi in aumento e prezzi in discesa nel 2017
Questi i principali dati (link): in aumento i consumi finali di energia (+1,3% rispetto al 2016, in linea con il +1,5% del PIL). In lieve diminuzione le emissioni di CO2 (-0,5%), grazie soprattutto al contributo di settori come la generazione elettrica (-5%) e i trasporti (-2,2%). Aumento anche per i consumi di gas naturale (+6%, dopo il +5% del 2016), fonte energetica che resta saldamente in testa nel mix con una quota del 36,5% e registra prezzi in calo per tutte le fasce di consumo, in controtendenza rispetto agli altri Paesi UE. Il petrolio è sceso sotto al 34% del mix, con consumi in calo (-1% e quasi -10% rispetto a dieci anni fa), mentre il carbone presenta per il secondo anno di seguito una contrazione a doppia cifra (-12%, dopo il -10% del 2016, con una quota del 6% nel mix). Le rinnovabili raggiungono una quota del 19% nel mix energetico, con una crescita dell’8% delle fonti “intermittenti” (eolico e solare) che compensa il forte calo dell’idroelettrico (-14%); rispetto ai consumi finali la quota di energia rinnovabile rimane al di sopra del target Ue del 17% al 2020, mentre l’obiettivo del 28% al 2030 sembra più difficile da raggiungere.
Nel 2017 i prezzi del gas per le imprese sono diminuiti a fronte dei valori invariati nel resto dell’Unione. Questo perchà© gli aumenti del prezzo all’ingrosso della materia prima sono stati riequilibrati dall’eliminazione di due componenti della bolletta, consentendo un risparmio soprattutto per le fasce di consumo medio-alte del nostro Paese, mentre si è confermato un elevato divario di prezzo tra piccole e grandi utenze.
I prezzi dell’energia elettrica sono stati stimati in leggero calo, fino al 2% nella fascia di consumo medio-alta, grazie soprattutto alla riduzione degli oneri di sistema che ha compensato il rialzo dei prezzi all’ingrosso. Tuttavia i prezzi in Italia restano ai massimi tra i Paesi UE.
L’indice ENEA ISPRED, che misura il sistema energetico nazionale sulla base di sicurezza energetica, prezzi ed emissioni di anidride carbonica, evidenzia un calo dell’8% rispetto al 2016, in conseguenza del peggioramento delle prospettive di decarbonizzazione e sicurezza e di un miglioramento sul fronte prezzi.
Per la componente “sicurezza energetica” dell’ISPRED, si registra un calo del 6% rispetto ad un anno fa, in quanto il miglioramento degli indici del sistema petrolifero (+3%) è controbilanciato dai peggioramenti di quelli relativi alla sicurezza del sistema elettrico (-9%) e del sistema del gas naturale (-20%). In particolare i problemi del parco nucleare francese e la contemporanea impennata della domanda di gas all’inizio del 2017 hanno evidenziato che, in caso di combinazione di eventi estremi (picchi di freddo, interruzioni delle forniture, criticità nei mercati confinanti), potrebbero verificarsi seri problemi di adeguatezza.
Significativi miglioramenti si registrano nelle componenti dell’indice ISPRED relative ai prezzi dell’energia elettrica (+17%) e del gas naturale (+6%), mentre peggiora l’indice relativo al costo del gasolio (-25%).