09 Mar Bene l’idrogeno, ma senza dimenticare le rinnovabili
Arera ha presentato la Memoria 86/2021/I/com con la quale ha proposto le proprie osservazioni in ordine al Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). Ricordiamo che tale piano descrive gli obiettivi strategici e le linee di intervento che l’Italia intende adottare ai fini dell’utilizzo delle risorse messe a disposizione nell’ambito del programma Next Generation EU. All’Italia vengono assegnate risorse aggiuntive per circa 224 miliardi di euro (nell’arco di sei anni), con l’obiettivo di favorire la ripresa e di limitare i negativi effetti economici e sociali determinatisi a seguito dell’emergenza epidemiologica da Covid-19.
Tra le diverse osservazioni richiamiamo, in questa sede, quelle riferite all’idrogeno, una risorsa energetica di cui si discute molto in questo periodo.
Con riferimento agli investimenti per lo sviluppo della produzione e della distribuzione dell’idrogeno verde, cui sono destinati ben due miliardi di euro, l’Autorità attende di svolgere la propria valutazione ufficiale e complessiva al momento in cui sarà resa disponibile la Strategia nazionale, attualmente in corso di definizione.
Per il momento cosଠosserva l’Arera, “l’applicazione dell’idrogeno verde su scala industriale rischierebbe, almeno nel breve-medio periodo, di distrarre le risorse destinate alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili dall’obiettivo di decarbonizzazione del sistema elettrico, predominante e con vantaggi maggiori su tale scala temporale. In tale fase risulta, quindi, opportuno che le energie rinnovabili siano valorizzate attraverso il contributo diretto alla decarbonizzazione del sistema elettrico, valutando anche tecnologie alternative per la decarbonizzazione del settore dell’idrogeno, quali la cattura e il sequestro della CO2, impiegabili nel breve periodo a costi inferiori”.