26 Nov Autotrasporto italiano, aumenta il gap con i concorrenti europei
Confartigianato richiama l’attenzione sul differenziale dei prezzi tra Italia ed altri Paesi UE per il trasporto delle merci. Nel nostro Paese il traffico merci trasportato su strada è dell’86,4%, superiore di dieci punti della media UE.
Relativamente al trasporto internazionale “il 44% del valore del commercio estero dell’Italia – 47,3% per export e 44,2% per import – è trasportato su strada, a fronte del 30,1% via nave, del 14,9% via ferrovia e del 9,1% via aereo. Negli ultimi dieci anni la quota dei vettori italiani nel trasporto stradale è diminuita di oltre dieci punti percentuali, passando dal 30,7% del 2008 al 20,5% del 2018. L’erosione della quota di mercato arriva da paesi a basso costo del lavoro; per le imprese di autotrasporto polacche – i maggiori competitor nel traffico merci internazionale – il costo del lavoro di un dipendente è il 25% di quello delle imprese italiane”.
A questo gap di competitività si somma quello relativo alla tassazione ambientale. Infatti, la tassazione per unità di CO2 emessa nel settore dei trasporti è la terza più elevata tra i 44 paesi esaminati dal report €˜Taxing Energy Use 2019′ dell’OCSE.
“Nel dettaglio, dai dati elaborati dall’Ufficio Studi Confartigianato, emerge che il trasporto su strada in Italia paga tasse per 240 euro per tonnellata CO2, il 54,3% in più della media dei 18 paesi competitor nel trasporto merci internazionale su strada.
Il differenziale di tassazione con il principale competitor, la Polonia, sale all’81,4%. Il divario di competitività viene ulteriormente ampliato dall’intervento previsto dall’articolo 76 del disegno di legge di bilancio 2020 che esclude dal 1° marzo 2020 dal beneficio fiscale della riduzione dell’accisa sul gasolio per autotrazione oltre 23 mila veicoli euro 3; l’esclusione, a decorrere dal 1° gennaio 2021, si allarga ai veicoli di classe euro 4.
Il taglio è ritenuto €˜irricevibile’ da Confartigianato Trasporti e sul punto l’associazione sta dando battaglia a tutti i livelli perchà© si applica ad una quota molto ampia di imprese di autotrasporto, interessando 4 veicoli su 10 di classe euro 3 e superiori (39,8%)”.