Autorità : Per contenere i costi della mobilità  elettrica si punta sullo smart charging

Autorità : Per contenere i costi della mobilità  elettrica si punta sullo smart charging

L’Arera ha presentato alla Commissione finanze della Camera una memoria sulla mobilità  elettrica che indica la convenienza di introdurre un sistema di ricarica smart per evitare picchi di “rifornimento” e l’aumento delle tariffe di rete. Non sono invece prese in considerazione le possibili agevolazioni fiscali per l’acquisto dei veicoli elettrici in quanto ciò esula dal ruolo dell’Autorità  stessa.

Lo smart charging si configura come un sistema di ricarica "intelligente" per incentivare i rifornimenti elettrici nelle ore e nelle zone più adatte attraverso l’introduzione di segnali di prezzo o vincoli di quantità . “In questo modo si eviterebbe il possibile aumento dei costi dovuti agli investimenti che sarebbero necessari sulla rete in caso di "picchi" di prelievo contemporanei, sfruttando anche la carica delle batterie delle auto per stabilizzare il sistema rilasciando energia all’occorrenza. Se è vero infatti che con l’aumento del volume di veicoli elettrici circolanti sarà  necessario disporre di maggiore energia (stimabile in 2 TWh per milione di auto in circolazione), tuttavia l’impatto maggiore potrebbe subirlo la rete di distribuzione, a causa dell’aumento di potenza prelevata in un determinato istante o luogo. Inoltre, per evitare distorsioni o limitazioni del settore, sarebbe utile che gli oneri generali venissero spostati, in tutto o in parte, dalle bollette (alleggerendo quindi anche i prezzi di ricarica delle auto elettriche) alla fiscalità  generale”.

Nel 2019, grazie al servizio di conciliazione dell’ARERA, i clienti hanno risparmiato oltre 8,5 milioni di euro, risolvendo controversie con i venditori di acqua, luce e gas. Le domande presentate sono passate da 11 mila a oltre 16 mila, con circa il 70% di accordi conclusi tra le parti. La maggioranza delle domande ha riguardato casi legati ai settori elettricità  (8.165) e gas (5.167); segue il settore idrico, operativo da luglio 2018, che "scavalca" il dual fuel (unica bolletta per luce e gas, rispettivamente 1.540 e 995 domande), infine le pratiche attivate dai prosumer (i produttori-consumatori di energia elettrica, 138).

“Nei settori energetici il tentativo di conciliazione è obbligatorio prima di rivolgersi al giudice, mentre nel settore idrico è ancora facoltativo. L’ammontare complessivo di 8,5 milioni di euro del 2019 (valore che crescerà  una volta concluse le procedure ancora pendenti) rappresenta, a titolo esemplificativo, quanto restituito ai clienti sottoforma di rimborsi, indennizzi, ricalcolo di fatturazioni errate o rinuncia a spese e interessi moratori da parte dei fornitori. Tale valore è aumentato significativamente rispetto ai 5,6 milioni del 2018 ed è suddiviso tra clientela non domestica (57%) e domestica (43%), anche se le domande presentate dalle famiglie sono numericamente superiori (oltre il 70%).

Le questioni affrontate più spesso sono legate alla fatturazione, soprattutto nei settori gas e idrico, alla contrattualistica, in particolare per le forniture dual fuel, alle richieste di danni soprattutto nell’elettrico. Inoltre, in circa il 68% di tutte le domande inviate i clienti hanno preferito farsi rappresentare da un delegato (per esempio associazione dei consumatori). Da segnalare infine che il 20% delle domande non è stato ammesso principalmente perchà© il cliente ha deciso di non completare la domanda oppure per motivi procedurali (documentazione mancante, termini, ambito di applicazione)”.