AUMENTO PREZZI ENERGIA E GAS

AUMENTO PREZZI ENERGIA E GAS

L’aumento dei prezzi di energia e gas è sempre al centro dell’attenzione. Dopo la decisione della Russia, che si è resa disponibile ad aumentare la fornitura di gas all’Europa, i prezzi sono diminuiti, ma restano comunque elevati. Il Pun, che il 7 ottobre aveva superato i 307 €/MWh, è sceso il giorno successivo a 229,07 €/MWh; il gas ha invece ripiegato, al PSV e al TTF, sotto i 95 €/MWh.
Della questione se ne discuterà al Consiglio UE il 21-22 ottobre.
La Presidente della Commissione europea sottolinea come “per il gas siamo fortemente dipendenti dalle importazioni: il 90% del gas viene importato. A livello globale le economie si stanno riprendendo, quindi la domanda è in aumento, ma l’offerta non aumenta di conseguenza”. Nella prossima riunione si discuterà di come affrontare il tema dello stoccaggio, della riserva strategica e si darà “uno sguardo alla composizione complessiva dei prezzi del mercato elettrico perché se i prezzi dell’elettricità sono alti è a causa degli alti prezzi del gas, e dobbiamo considerare la possibilità di disaccoppiare il mercato, perché abbiamo energia molto più economica come le rinnovabili”.
Gas intensive, dopo aver evidenziato come l’entità dei rincari stia compromettendo la marginalità delle aziende, tanto che in diversi settori c’è il rischio di una sospensione forzata delle produzioni e del ricorso alla cassa integrazione, ha formulato alcune proposte.
“Riconsiderare l’utilizzo di maggiori volumi di gas nazionale per un periodo limitato alla gestione della transizione energetica; massimizzare l’importazione del gas algerino attraverso il gasdotto TTPC (attualmente riempito solo al 50% della capacità), negoziando con l’Algeria l’intensificazione dell’attività estrattiva del gas; favorire le importazioni di gas naturale e di GNL con misure di rimodulazione delle tariffe entry Snam per i punti di interconnessione e adeguando le regole di assegnazione nelle aste di capacità per i terminali di rigassificazione”.