Assoidroelettrica chiede più tutele per il settore privato

Assoidroelettrica chiede più tutele per il settore privato

Le Regioni del nord Italia stanno predisponendo le norme che regolamenteranno i rinnovi delle grandi derivazioni. Mentre in Piemonte Assoidroelettrica è riuscita ad interloquire con le autorità , anche se sono state adottate misure non condivise in toto dall’associazione, alcune criticità  sono state registrate in Veneto e Trentino.  

In quest‘ultimo territorio, in particolare, Assoidroelettrica ha partecipato ad un incontro presso la sede della provincia per discutere della bozza della nuova legge in materia. In tale sede l’Associazione ha evidenziato come per le grandi derivazioni tanti e tali vincoli riducano a pochissimi i soggetti che potranno concorrere all’aggiudicazione. L’Associazione ha tra l’altro evidenziato come risulti insensato che un operatore storico di grande esperienza avente ad esempio centrali di proprietà  di 2900kW non possa essere ammesso alla gara per un impianto da 3450 kW. Per quanto riguarda le derivazioni di media potenza Assoidroelettrica ha fatto presente come il nuovo ulteriore canone che la Provincia intende applicare alle medie derivazioni vada a violare i principi di concorrenza discriminando pesantemente gli operatori privati. Infatti nel territorio trentino la maggior parte degli impianti risulta riconducibile a Comuni, i quali godono già  della redistribuzione di sovracanoni BIM e rivieraschi e con l’eventuale introduzione di questo ulteriore sovracanone si troverebbero a reincassare i medesimi soldi in precedenza versati; ciò a differenza degli operatori privati che come al solito si troverebbero a pagare ulteriori canoni senza però ricevere nulla in cambio.  

Assoidroelettrica ha pertanto preannunciato un’azione a Bruxelles.