26 Feb Assocarta, settore penalizzato dai prezzi della CO2 e del gas
A preoccupare sono soprattutto i costi derivanti dai prezzi della CO2 e del gas.
Per il presidente dell’associazione la sfida per le aziende della carta non è solo quella della produttività , ma anche dell’abbattimento delle emissioni di CO2.
“Le cartiere italiane hanno colto questa sfida raggiungendo i livelli di efficienza energetica più alti al mondo, e abbandonando completamente le fonti fossili più inquinanti a vantaggio della migliore fonte di cui disponiamo: il gas naturale. Per il processo cartario, soprattutto nel riciclo, ulteriori margini di miglioramento sono però preclusi, non avendo accesso alle biomasse e trovando mille ostacoli al recupero energetico degli scarti, soluzioni invece disponibili nel resto d’Europa. L’Emissions Trading Scheme sta diventando un costo proibitivo per le cartiere, e l’Italia è ormai l’unico paese europeo che non protegge le proprie imprese dalla delocalizzazione a causa della mancata compensazione dei costi indiretti derivanti dalla CO2”.
“Inoltre il prezzo del gas in Italia continua a scontare un pesante differenziale rispetto al prezzo pagato dai concorrenti europei delle cartiere. Questo differenziale, che si aggira intorno ai 4-5 euro/MWh è in parte dovuto alla differenza di prezzo della commodity tra il PSV e il TTF e in parte ai maggiori costi accessori caricati sulle bollette del gas rispetto agli altri paesi europei come Germania e Francia”.