Assise Confindustria, l’energia deve ritornare di sola competenza statale

Assise Confindustria, l’energia deve ritornare di sola competenza statale

Nei giorni scorsi si sono svolte le assise generali di Confindustria. Il documento in discussione presenta un Italia al bivio. “Se ai tempi delle Assise del 2011 l’obiettivo era superare la grande recessione, in queste Assise del 2018 abbiamo davanti due opzioni: tornare rapidamente indietro, senza che però si riesca ad attivare una rete di protezione sul Paese e in particolare sui titoli del nostro debito pubblico, o andare avanti e aspirare a diventare il primo Paese industriale d’Europa€¦In una fase di rinnovato slancio l’Italia può rivendicare a pieno titolo il suo ruolo in Europa e nel mondo€¦ La nostra visione mette allora al centro tre concetti chiave: più lavoro, più crescita, meno debito”.

L’attenzione dedicata al tema energetico, quello di nostro specifico interesse, non è stata molta. Un primo riferimento è al titolo quinto della Costituzione. Per Confindustria “il Paese sarà  più semplice ed efficiente se si chiariscono i rapporti tra i diversi livelli di governo, sciogliendo il nodo irrisolto del Titolo V della Costituzione; ci sono politiche che sono più efficienti ed efficaci se realizzate in modo decentrato e altre sulle quali bisogna avere il coraggio di dire che vanno nuovamente centralizzate: infrastrutture strategiche, energia, comunicazioni, programmazione della strategia nazionale del turismo; commercio con l’estero; norme generali sulla tutela della salute.

Un secondo riferimento è invece più specifico e diretto. Confindustria chiede di allineare i costi dell’energia a quelli medi europei; di creare un assetto di mercato competitivo per favorire lo sviluppo delle fonti rinnovabili superando l’attuale assetto basato su incentivi amministrati; di sviluppare modelli di autoproduzione diffusa (cogenerazione) per la creazione di smart energy community industriali; di sviluppare un hub del gas per garantire minori costi di approvvigionamento.