
16 Nov ARERA SULL’AUMENTO DEI PREZZI DELL’ENERGIA
Facciamo riferimento alla Memoria 09 novembre 2021 486/2021/I/com utilizzata per l’audizione presso la Commissione attività produttive della Camera dei Deputati, ripercorriamone i passaggi principali.
La situazione degli oneri generali continua a destare forti preoccupazioni, con particolare riguardo al settore elettrico. La necessità di gettito per le diverse finalità di incentivi e coperture è andata progressivamente aumentando, soprattutto in relazione alla crescita più che significativa degli oneri per il sostegno alle fonti rinnovabili (componente ASOS), in considerazione dello sviluppo di tali fonti; dall’altro, la voce “oneri generali” è andata a finanziare anche obiettivi di interesse generale non direttamente connessi al sistema energetico.
Per Arera potrebbero trovare copertura nella fiscalità generale:
il costo dei bonus sociali per l’energia e l’ambiente riconosciuti alle famiglie economicamente disagiate. Si tratta, infatti, di una misura di politica sociale. Per il 2022si prevede una spesa pari a circa 1.900 MEUR per il settore energetico (di cui 1.000 per l’energia elettrica e 900 per il gas) e 480 MEUR per il settore ambientale (di cui 180 MEUR per l’idrico e 300 MEUR per i rifiuti);
il costo delle agevolazioni per le imprese cd. “energivore”. Tale misura, i cui oneri ammontano a circa 1.600 MEUR l’anno, a carico dei clienti domestici e dei clienti non domestici non-energivori, rientra, invero, nell’ambito della politica industriale; il costo delle agevolazioni per la trazione ferroviaria su rete tradizionale ammonta finora a circa 400 MEUR l’anno;
i circa 135 MEUR l’anno – raccolti tramite specifici elementi della componente ARIM – che annualmente sono versati dalla CSEA al bilancio dello Stato, in virtù di specifiche disposizioni contenute nelle leggi di bilancio 2005 e 2006.
Riguardo, invece, alle voci degli oneri generali inerenti ai diversi meccanismi di incentivazione delle fonti rinnovabili, l’Autorità propone di finanziare con contributi “esterni” solo gli oneri relativi ai contratti di incentivazione già conclusi, ad eccezione dei contratti stipulati a seguito di aste con contratti differenziali a due vie, ossia lo strumento che si prevede di utilizzare anche nel futuro per il supporto della produzione di energia da fonti rinnovabili.