
26 Ott ARERA SU AUMENTI PREZZI ENERGIA E GAS
Arera ha pubblicato la Memoria presentata al Parlamento nell’ambito dei lavori di conversione in legge del DL “Misure urgenti per il contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico e del gas naturale”. Ripercorriamone i passaggi più significativi.
I dati disponibili confermano la tendenza a ulteriori rialzi dei prezzi dell’energia nell’immediato futuro; inoltre, le previsioni di medio periodo lasciano, ad oggi, intravedere un processo ancora lento di riallineamento verso prezzi più bassi, con prezzi del gas naturale superiori ai 40 EUR/MWh per tutto il 2022, per poi scendere verso i 30 EUR/MWh solo nel 2023.
In ambito internazionale, per quanto riguarda il prezzo del gas naturale, non si percepiscono, nel breve periodo, segnali di inversione di tendenza. La domanda europea di gas continua ad essere sostenuta sia dall’esigenza di completare la fase di iniezione negli stoccaggi, in vista della ormai prossima stagione invernale, sia dal maggior ricorso alla generazione termoelettrica in alcuni Paesi (come Germania, Regno Unito e Spagna) a compensazione della minore produzione di energia da fonti rinnovabili (eolico, in particolare) rispetto allo scorso anno.
In relazione ai prezzi della CO2, considerato l’obiettivo di riduzione, entro il 2030, delle emissioni di gas effetto serra di almeno il 55% rispetto al 1990, e del raggiungimento della cd. “carbon neutrality” entro il 2050, si è determinato un rialzo di prezzi dei permessi emissivi di CO2 più contenuti – ma pur sempre in aumento – rispetto agli aumenti dei prezzi del gas naturale.
I prezzi dell’energia elettrica in Europa, e in Italia in particolare, seguono i corsi del mercato del gas naturale (e di quello dei permessi di emissione), che costituisce la fonte degli impianti di produzione marginali. Le quotazioni di questi giorni vedono prezzi medi superiori ai 200 EUR/MWh per tutto il periodo invernale, per poi scendere intorno ai 100 EUR/MWh a partire dal mese di aprile 2022.
Alla luce del quadro delineato, se le previsioni di questi giorni dovessero mantenersi, si profilerebbe per il primo quadrimestre 2022 un ulteriore, significativo, aumento dei prezzi
L’Autorità, in assenza di ulteriori nuovi interventi legislativi, sarà tenuta, a riportare i corrispettivi delle componenti tariffarie a copertura degli oneri generali di sistema a livelli che assicurino il gettito annuo necessario.
Nel complesso, si stima che la dimensione del fabbisogno totale di competenza 2022 per il supporto alle fonti rinnovabili (componente ASOS) potrebbe aggirarsi intorno ai 10 miliardi di euro, con una riduzione di poco più di un miliardo rispetto al fabbisogno previsto per il 2021 (circa 11 miliardi). Non sono, invece, previste significative diminuzioni, almeno per il prossimo anno, del fabbisogno complessivo degli altri oneri generali (componente ARIM), destinata piuttosto ad aumentare in virtù degli impatti (anche significativi) degli aumenti dei prezzi sugli oneri relativi al bonus sociale e al regime speciale per le ferrovie.
L’Autorità ancora una volta segnala la necessità – divenuta ormai improcrastinabile – di impiegare strutturalmente fondi del bilancio dello Stato per finanziare gli oneri generali non strettamente afferenti al sistema energetico.