ARERA: NONOSTANTE GLI INTERVENTI DEL GOVERNO CONTINUANO I RINCARI

ARERA: NONOSTANTE GLI INTERVENTI DEL GOVERNO CONTINUANO I RINCARI

Quotazioni in calo ma aumentano le bollette. Secondo Arera a rischiare sono le attività produttive.

Al Ttf (Title Transfer Facility) di Amsterdam, il principale mercato per lo scambio di gas naturale dell’Europa continentale, il gas (a metà febbraio) contava 73,1% euro al MWh, in calo del 9,5%. A contribuire al raffreddamento dei prezzi è anche l’accordo raggiunto tra l’Unione Europea e il Giappone. L’intesa prevede l’invio attraverso navi di Gnl, il gas naturale liquefatto, che una volta in Europa verrà ritrasformato allo stato gassoso e immesso nelle reti nazionali. Le quotazioni sono scese fino a sfiorare quota 70 euro al MWh, in calo di oltre il 10%.

Secondo un documento di Arera le mosse adottate finora non hanno sortito l’effetto sperato. “Pur con gli interventi da parte del governo, nel primo trimestre 2022 sul primo trimestre 2021 si è registrato un aumento del 131% per il cliente domestico tipo di energia elettrica e del 94% per quello del gas naturale” constata Arera.

In questo scenario a rischiare sono, in prima battuta, le attività produttive: l’effetto del caro energia e l’inflazione sono fattori che aumentano la probabilità di default per le imprese non-finanziarie italiane.