ARERA ha approvato il decreto sul Capacity Market, attesi benefici economici per 1,6 miliardi di euro annui

ARERA ha approvato il decreto sul Capacity Market, attesi benefici economici per 1,6 miliardi di euro annui

Dopo il via libera dell’Unione Europea anche la nostra Autorità  ha dato parere favorevole al decreto ministeriale sul Capacity Market. Si tratta di una misura strategica per gestire in sicurezza la transizione ad un sistema energetico decarbonizzato in linea con il PNIEC e le prime aste sono attese entro il 2019.

Il MiSE ha fornito una spiegazione sull’utilità  e sulle ragioni del meccanismo. 

“Il settore elettrico è interessato da qualche anno da rischi crescenti di inadeguatezza e di interruzione della erogazione del servizio elettrico in vaste aree del Paese, in particolare nell’area Nord e Centro Nord. Negli ultimi anni si è registrata una consistente riduzione della capacità  programmabile disponibile per il sistema elettrico. Dal 2012 a oggi ci sono state dismissioni per circa 20 GW con una drammatica riduzione delle risorse necessarie a Terna per gestire in sicurezza il sistema anche in condizioni meteo estreme, oltre al concomitante basso contributo dell’import dai Paesi vicini. In più, la chiusura al 2025 degli impianti a carbone per altri 7 GW prevista dal PNIEC, comporterà  un’ulteriore contrazione delle risorse programmabili utili al sistema e un deterioramento delle condizioni di adeguatezza.

All’adeguatezza del sistema elettrico partecipano tutte le tipologie di risorse in funzione della maggiore o minore programmabilità  della generazione. La generazione da fonti rinnovabili può dare un apporto importante ma la non programmabilità  e soprattutto la non disponibilità  con continuità  della risorsa naturale, come ad esempio l’irradiazione solare nelle ore serali, è tuttora un limite importante.

Gli impianti di generazione programmabile sono destinati a svolgere un ruolo prevalentemente nell’ambito dei servizi di rete, ovvero nella regolazione di frequenza e di tensione, con un numero ridotto di ore di funzionamento, mentre la copertura dei consumi finali sarà  assicurata sempre più dalla generazione da fonti rinnovabili (il 55% al 2030 in base al Piano nazionale integrato energia e Clima).

L’impatto sul mercato della massiccia penetrazione della generazione da fonti rinnovabili negli ultimi anni, se da un lato ha avuto l’effetto positivo di ridurre il prezzo all’ingrosso, dall’altro ha determinato condizioni per gli impianti di generazione programmabile (principalmente termoelettrici) via via meno remunerative, tali da metterne in discussione le ragioni di mantenimento in servizio. Ecco perchà© il capacity market rappresenta uno strumento necessario a garantire il passaggio in sicurezza ad un sistema elettrico carbon-free.

In accordo con il Piano Nazionale per l’Energia e il Clima, lo sviluppo di sistemi di accumulo sia distribuiti sia di larga scala, potrà  fornire un contributo utile. Nel breve periodo, a fronte dell’espansione della generazione da fonti rinnovabili, resta imprescindibile il ruolo fondamentale della capacità  di generazione programmabile.

A settembre partirà  il tavolo di consultazione che porterà  all’adozione delle misure necessarie a traghettare il sistema dal 2024 in poi. Quindi, il meccanismo rimarrà  in vigore per il 2022 e il 2023. Senza l’adozione del Capacity Market, non sarà  possibile raggiungere l’obiettivo di dismissione della capacità  a carbone al 2025 nà© quello della crescita ulteriore della generazione da fonti rinnovabili (+12 GW al 2025) assicurando al contempo l’adeguatezza del sistema e la sicurezza delle forniture.

Anche altri Paesi UE (Francia, UK, Irlanda, Polonia, Belgio, Grecia) hanno adottato meccanismi analoghi”.

Il beneficio economico netto atteso per il sistema con il capacity market è stimabile in circa 1,6 miliardi di euro/anno, di cui 1,4 per riduzione dei prezzi sul mercato dell’energia.