Approvato il capacity market italiano, attese in autunno le prime aste

Approvato il capacity market italiano, attese in autunno le prime aste

L’avevamo anticipato settimana scorsa, ora c’è il via libera definitivo da parte della Commissione Europea al mercato della capacità  italiano (capacity market).

Da un punto di vista tecnico la Commissione ha specificato che questo strumento interviene quando il mercato dell’energia elettrica si trova ad affrontare problemi strutturali di sicurezza dell’approvvigionamento. “Nell’ambito di un meccanismo di questo tipo, i fornitori di capacità  possono ottenere un pagamento per la disponibilità  a produrre energia elettrica o, nel caso di operatori della gestione della domanda, per la disponibilità  a ridurre il consumo. L’Italia ha dimostrato che un quantitativo importante di capacità  rischia di uscire dal mercato e che è poco probabile che si realizzino nuovi investimenti in quanto gli investitori non riescono a ottenere guadagni sufficienti dalle vendite di energia elettrica. Il meccanismo in Italia è aperto a tutti i tipi di fornitori di capacità , ivi comprese la gestione della domanda, le capacità  esistenti e nuove, nazionali ed estere. La misura in questione permetterà  inoltre di contenere i costi per i consumatori, grazie ad aste competitive organizzate periodicamente per l’assegnazione dei contratti di capacità “.

Soddisfatta l’Autorità , che vede premiato un impegno di diversi anni. “Questo mercato contribuirà  a garantire la sicurezza dell’approvvigionamento, salvaguardando al contempo la concorrenza nel mercato unico e la tutela dei consumatori. Un meccanismo che è aperto a tutti i potenziali fornitori di capacità , che saranno selezionati sulla base di aste periodiche, aperte ai generatori di energia esistenti e nuovi, agli operatori della gestione della domanda e alle importazioni di energia elettrica, permettendo cosଠanche ai fornitori di capacità  di altri Paesi UE di competere, contribuendo all’integrazione del mercato interno dell’energia. Il fatto che il meccanismo sia aperto è garanzia di concorrenza tra le diverse tecnologie e questo assicura a sua volta che la capacità  sarà  acquisita al minor costo per i consumatori e saranno evitate distorsioni nel mercato”.

Elettricità  Futura evidenzia come questo strumento sarà  in grado di fornire segnali di prezzo di medio/lungo periodo al settore; il mantenimento di un adeguato backup al sistema elettrico da parte degli impianti termoelettrici a gas, permetterà  anche di raggiungere i due obiettivi definiti dalla SEN del 55% di rinnovabili sui consumi elettrici finali al 2030 e del phase-out degli impianti a carbone al 2025.

La parola passa ora all’Autorità  e al Ministero per l’approvazione dei provvedimenti attuativi, ci si augura che le prime aste si tengano già  nel prossimo periodo autunnale.