06 Mar Approvata definitivamente la riforma ETS per il periodo dal 2021 al 2030; in Italia rilasciate le quote di emissione 2018
Si tratta di un passaggio fondamentale per poter conseguire l’obiettivo della riduzione di almeno il 40% delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2030.
“Il sistema di scambio di quote di emissione viene riformato con l’introduzione dei seguenti elementi:
- il tetto massimo del volume totale di emissioni sarà ridotto annualmente del 2,2% (fattore di riduzione lineare);
- il numero di quote da immettere nella riserva stabilizzatrice del mercato sarà temporaneamente raddoppiato fino alla fine del 2023 (tasso di alimentazione);
- un nuovo meccanismo volto a limitare la validità delle quote nella riserva stabilizzatrice del mercato al di sopra di un determinato livello diventerà operativo nel 2023.
La revisione della direttiva ETS comporta inoltre un certo numero di nuove disposizioni volte a proteggere l’industria contro il rischio di rilocalizzazione delle emissioni di carbonio e il rischio di applicazione di un fattore di correzione transettoriale:
- la percentuale di quote da mettere all’asta sarà del 57%, con una riduzione condizionata della percentuale di quote messe all’asta del 3% qualora sia applicato il fattore di correzione transettoriale. Se attivato, questo sarà applicato in modo coerente in tutti i settori;
- la revisione delle norme relative all’assegnazione gratuita consentirà un migliore allineamento con i livelli effettivi di produzione delle imprese, mentre i parametri di riferimento usati per determinare l’assegnazione gratuita saranno aggiornati;
- i settori che presentano il maggiore rischio di trasferimento della produzione al di fuori dell’UE beneficeranno di un’assegnazione interamente gratuita. La percentuale di assegnazione gratuita per i settori meno esposti alla rilocalizzazione delle emissioni di carbonio è fissata al 30%. L’eliminazione graduale di tale assegnazione gratuita per i settori meno esposti inizierà dopo il 2026, ad eccezione del settore del teleriscaldamento;
- la riserva per i nuovi entranti conterrà inizialmente quote inutilizzate provenienti dal periodo in corso 2013-2020 e 200 milioni di quote provenienti dalla riserva stabilizzatrice del mercato. Fino a un massimo di 200 milioni di quote riconfluiranno nella riserva stabilizzatrice del mercato se non utilizzate nel periodo 2021-2030;
- gli Stati membri possono continuare a provvedere a una compensazione per i costi indiretti del carbonio in linea con le norme sugli aiuti di Stato. Le disposizioni in materia di comunicazione e di trasparenza sono altresଠmigliorate”.
L’approvazione del Consiglio rappresenta l’ultima tappa del processo legislativo. La nuova direttiva entrerà in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale.
Il Comitato del Ministero dell’Ambiente italiano ha invece pubblicato la delibera 20/2018 con la quale vengono rilasciate le quote di emissione 2018 a ben 628 impianti, per altri sono invece in corso alcune istruttorie.